AgenPress. Mentre si firmano ordinanze per arginare i contagi, è sempre più allarme per la seconda ondata della pandemia con la richiesta di misure più drastiche per evitare che la situazione precipiti, ma il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, esclude un lockdown nazionale e prevede di arrivare a 200mila tamponi al giorno e si dice fiducioso che le scuole resteranno aperte: “anche lì serve uno sforzo. I giovani delle superiori ad esempio non si capisce perché non possano entrare a turni magari nel pomeriggio o nella tarda mattinata per evitare che sui trasporti salgano tutti insieme”.
“Siamo ancora dentro la pandemia – rileva il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – dobbiamo tenere ancora l’attenzione altissima: forti dell’esperienza vissuta della scorsa primavera dobbiamo contenere il contagio puntando a evitare l’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, la chiusura degli uffici pubblici, come la chiusura delle scuole”.
Anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, è contrario alle chiusure generalizzate e comunque parla di “situazione drammatica” e lancia quindi un appello a rispettare le regole e, ai più anziani e fragili, chiede di restare a casa: “in una situazione drammatica dobbiamo purtroppo accettare anche delle regole che non sono giuste. Lo chiedo con il cuore in mano, con la coscienza che i cittadini hanno dato una risposta eccellente nella precedente ondata. Chiedo loro di fare questo sacrificio”.
E sulla chiusura delle scuole Fontana aggiunge: “sono sempre stato a favore della scuola in presenza e contrario alla Dad, ma in una situazione di necessità bisogna fare delle scelte anche dolorose” e “prima dell’estate ho chiesto, con proposte dettagliate, che il trasporto pubblico fosse supportato per non creare assembramenti ad alto rischio epidemiologico”.
Sono iniziate questa settimana in Lombardia le vaccinazioni contro l’influenza presso i medici di medicina generale e dalla prossima settimana nella regione Lazio sono possibili test rapidi antigenici negli studi di circa 300 medici di famiglia.
Quindi nel Lazio ci sarà la possibilità di eseguire test rapidi antigenici presso gli studi dei medici di famiglia. Questa la decisione della Regione Lazio che ha disposto un bando al quale hanno aderito più di 300 medici di medicina generale e circa 40 le Unità di Cure Primarie (UCP). Sarà un servizio gratuito per i cittadini e i kit ai medici verranno forniti dal Sistema sanitario regionale.
“Inoltre abbiamo espresso ieri nel confronto con il Governo di far eseguire i tamponi rapidi antigenici anche dalla rete delle Farmacie del Lazio – spiega l’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – Sono in corso in queste ore gli approfondimenti tecnici per consentire il servizio in piena sicurezza e la trasmissione dei flussi informativi nelle banche dati delle Asl. In questo caso l’onere sarà a carico dei cittadini”.
Nel Lazio sono 181 i laboratori privati che hanno dichiarato l’inizio attività sul territorio regionale per l’esecuzione dei test rapidi antigenici a pagamento. “L’aggiornamento dei dati avviene ogni 24 ore e, ad oggi, hanno eseguito circa 30 mila test rapidi antigenici”.
A Roma, in via dei Bersaglieri alla Cecchignola, è attiva la prima postazione messa a disposizione dall’Esercito Italiano per effettuare i tamponi orofaringei in modalità “Drive through”: si accede direttamente in auto, senza scendere dalla propria vettura. La gestione è del Comando Logistico dell’Esercito.