AgenPress – “Non ripetiamo l’errore di considerare il personale sanitario solo come supereroi, occorre evitare il collasso del sistema sanitario. Il virus ci ha di nuovo battuto sul tempo, ma possiamo rimediare in corsa: velocizzando ed incentivando le assunzioni del personale sanitario, investendo risorse ulteriori sui servizi di pulizia e sanificazione, mensa, portantinaggio, vigilanza, manutenzioni ordinarie e straordinarie interne alle strutture ospedaliere”.
E’ l’appello lanciato Segretario Generale di Sindacato CLAS, Davide Favero, che si rivolge direttamente al presidente del Consiglio. Giuseppe Conte, e al ministro della salute, Roberto Speranza, a cui già più volte Favero si è rivolto anche con colloqui diretti.
“I nostri ospedali – continua Favero – vanno considerati come un complesso ingranaggio fatto di professionalità che devono lavorare in perfetta sinergia affinché la macchina funzioni. La pandemia ci sta insegnando che non possiamo risparmiare nessuna risorsa utile, affinché questa macchina funzioni armoniosamente e possa confermare il nostro sistema sanitario come un fiore all’occhiello del nostro paese e non un campo di guerra. Lo abbiamo già fatto, ma ribadiamo l’appello alle Regioni nella loro autonomia, ma ancora al Presidente Conte ed al Ministro Speranza, la necessità di velocizzare ed incentivare le assunzioni del personale sanitario. Non si tratta di supereroi, sono in primis persone che hanno accusato a seguito del lavoro svolto in questi mesi, stress da lavoro correlato, sindromi da burnout, stress post-traumatico, crisi d’ansia e cosi via. Incrementiamo gli investimenti sui dispositivi di sicurezza individuale, che paradossalmente cominciano a scarseggiare nelle strutture in maggiore sofferenza. Chiediamo che a tutto il personale dei servizi che gravita all’interno delle strutture vengano fatti i test, che non vengono effettuati da mesi. Dobbiamo affrontare l’emergenza restituendo però cure ed assistenza a tutti i milioni di italiani che ne hanno bisogno e che in questi mesi hanno subito un rallentamento drammatico della sorveglianza sanitaria, penso ai 3 milioni di malati oncologici in Italia, ai malati cronici.
Ultimo ma non per importanza ribadiamo la necessità di dare garanzia e restituire l’attenzione a tutti i lavoratori in stato di fragilità del settore privato. Il DPCM vigente ha un vuoto normativo ancora non colmato; i lavoratori del privato non possono svolgere lavoro in smart working, e non possono essere adibiti ad altra mansione nella maggioranza dei casi. Oggi, questi lavoratori con serie patologie pregresse, usano ferie, aspettative e così via per non presentarsi al lavoro e rischiare un pericoloso contagio da Covid-19”.