Manovra. Ostetriche. Governo riconosca pari dignità a tutti i professionisti del comparto sanità con interventi strutturati

AgenPress – «Rivedere subito e con urgenza le misure previste per il settore sanità nella bozza della manovra di bilancio 2021. È surreale che per l’ennesima volta si debba chiedere con forza una rettifica a interventi che riguardano lavoratori che ogni giorno si stanno spendendo, oltre ogni umano sforzo, nella lotta contro la pandemia da Covid-19. È riduttivo dire quanto possano essere mortificanti misure di ristoro che non solo riguardano una sola professione, ma che per di più rappresentano una tantum. Servono iniziative strutturate, continue e durature con integrazioni inserite nel Contratto collettivo nazionale di lavoro che diano il giusto riconoscimento e rispetto a tutte le professionalità», affermano le componenti del Comitato centrale della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica in merito alla bozza di manovra di Bilancio 2021.

«In fondo, per avere ben chiara la realtà sarebbe sufficiente andare a vedere quali e quanti sono i professionisti sanitari e socio sanitari che dall’inizio dell’emergenza epidemiologica stanno garantendo la tenuta del Paese a livello sanitario, anche a costo della propria salute e della propria vita – continuano i vertici FNOPO -. La seconda ondata di contagi Covid-19 sta investendo con più violenza di prima l’area ostetrico-ginecologica, dove si registrano molti più casi di donne Covid positive e per le quali le ostetriche, insieme a ginecologici, neonatologi e infermieri pediatrici, stanno dando il massimo per poter garantire la migliore assistenza in termini di sicurezza ed efficacia senza tralasciare l’aspetto umano. L’impegno dei professionisti deve trovare però innanzitutto riconoscenza e rispetto da parte della politica attraverso azioni concrete con fondi strutturali di medio e lungo periodo. Solo così il comparto sanità potrà essere davvero competitivo nei confronti delle future sfide epidemiologiche che si potranno prospettare negli anni a venire e, ancor prima, dare risposte ai bisogni di salute delle cittadine e dei cittadini. Se non si stanziano e investono risorse finanziarie su strutture, nuove organizzazioni e sui professionisti non ci potrà mai essere una seria tutela del diritto alla salute sancito all’art. 32 della Costituzione. Misure che, si ribadisce, devono garantire il giusto riconoscimento a professionisti che sa sempre sostengono il Servizio sanitario nazionale e quello regionale, e che adesso hanno dimostrato in ogni setting competenza, fidelizzazione al servizio e altissimo senso dello Stato», concludono le rappresentanti nazionali della categoria ostetrica.

 

 

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