AgenPress. “La tremenda pandemia del Covid19 ha sancito l’importanza della puntuale adozione dei piani pandemici per i vari Stati. Anche il loro aggiornamento si è rivelato uno strumento strategico fondamentale per gestire quello che è accaduto e sta accadendo nel mondo. È necessario vederci chiaro e capire quali siano le responsabilità e le mancanze, per esempio per il nostro Paese che ha un piano pandemico datato.
Se l’OMS raccomanda agli Stati di procedere agli aggiornamenti, è invece la decisione n. 1082 del 22 ottobre 2013 della Commissione Europea che stabilisce un vero e proprio obbligo in capo a ciascuno Stato membro di procedere all’adozione e alla comunicazione dei piani pandemici e dei relativi aggiornamenti ogni tre anni. In questo momento c’è bisogno di certezze, informazioni chiare e trasparenti, anche rispetto a chi doveva adottare i piani pandemici e aggiornarli.
Per questo ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea: troppo spesso il governo Conte ha cercato di autocelebrarsi sostenendo che il ‘modello Italia’ sarebbe stato preso a esempio anche da altri Paesi. Siccome pare non sia così, vogliamo capire davvero, dati alla mano, se su questa pandemia l’Italia ha fatto davvero tutto ciò che doveva fare: la Commissione Europea dica chi ha fatto il proprio dovere e chi no, perché in tema di salute pubblica non ci sono alibi che tengano”.
Così in una nota Stefania Zambelli, europarlamentare della Lega, firmataria dell’interrogazione.