AgenPress. Prende forma il nuovo piano vaccini dell’Italia, anche dopo il parere positivo dell’Aifa al vaccino di AstraZeneca fino a 65 anni.
Infatti c’è stato il via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni di età in buone condizioni di salute.
Alle persone più anziane o fragili andranno invece somministrati i vaccini a mRNA di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì prossimo.
Nel Lazio “sono partite bene da questa notte a mezzanotte le prenotazioni riservate ai docenti ed il corpo scolastico di scuole e universita’. Raggiunta gia’ la quota delle 10 mila prenotazioni per il vaccino anti Covid. Presto il servizio sara’ esteso anche agli over 55 anni dopo la decisione di AIFA sul vaccino Astrazeneca e la formalizzazione del Ministero della Salute”, dichiara l’Assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Le prenotazioni – aggiunge D’Amato- sono per i docenti delle scuole e delle universita’ e non per gli studenti over 18 che potranno farlo dal loro medico di famiglia quando arrivera’ il proprio turno. Verranno effettuate verifiche a tappeto”.
Nel nuovo piano di vaccinazioni si prevedono vaccinazioni nelle caserme e nei palazzetti, e non più nelle “primule”. Sarà in campo un esercito di 300mila volontari per la logistica e per aumentare il personale dedicato alle somministrazioni, mezzo milione di dosi al giorno come obiettivo a partire da aprile.
Il premier Mario Draghi ha ribadito che l’immunizzazione di massa degli italiani è la “prima sfida” per il governo del Paese. Il presidente del Consiglio ha parlato della necessità di essere rapidi ed efficienti, del “dovere” di utilizzare tutto ciò che l’Italia ha a disposizione per proteggere i suoi cittadini e già nei prossimi giorni ci saranno una serie di incontri per definire le linee del piano organizzativo e logistico.
Piano che naturalmente è strettamente vincolato alla fornitura dei vaccini: senza una corretta fornitura delle dosi, la campagna è a rischio di rallentamenti.
Nel secondo trimestre sono previste 64,5 milioni di dosi, un terzo da Astrazeneca. L’obiettivo del ministero della Salute è di arrivare a 500mila vaccinati al giorno, 6 milioni di italiani al mese, utilizzando soprattutto medici di base e pediatri.
“Penso ci sia ragionevolezza nell’approccio del premier Draghi sui vaccini”, dichiara il presidente della regione Veneto Luca Zaia. “Se abbiamo una certezza – ha aggiiunto Zaia – è rappresentata dal fatto che il vaccino è la via di uscita dalla crisi. Abbiamo un benchmark internazionale che è lo Stato di Israele, che ha vaccinato tutti e svuotato gli ospedali. I nostri centri vaccinali di massa sono efficienti, i cittadini ci ringraziano, ma ci sono poche dosi. Ad oggi abbiamo fatto 205 mila inoculazioni, e 108 mila richiami in un mese e mezzo. In 10 mesi ne facciamo un milione, ma non abbiamo raggiunto nessuna immunità di gregge, ci servono i vaccini”.
“Reitererò al nuovo Governo la richiesta per 50 mila dosi aggiuntive di vaccini e per i ristori necessari”, annunciato il presidente della Regione Umbria Donatella Tesei.