Francia 2022. Zemmour alla conquista del Paese. “Voglio che la Francia esca dal comando integrato della Nato”

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AgenPress – “I miei avversari hanno commesso un errore, sottovalutando voi, sottovalutando il popolo francese. Mi accusano di essere fascista, razzista, misogino: sono l’unico che difende le libertà”,.

Eric Zemmour, l’ex polemista di estrema destra  ha parlato per la prima volta da quando ha formalizzato la sua candidatura all’Eliseo. La sala nel Palazzo delle Esposizioni di Villepinte, nella banlieue parigina, ha una capacità di 15 mila spettatori; tutti hanno dovuto accreditarsi, non solo i numerosissimi giornalisti ma anche i sostenitori di Zemmour. Per potere accedere, hanno raccontato i giornalisti sul posto, è stato necessario sottoporsi a diverse perquisizioni e controlli di polizia. ‘Reconquête’, ‘Riconquista’, è il nome scelto per il partito, secondo riferito da diversi media francesi.

“Voglio che la Francia esca dal comando integrato della Nato” ha detto Zemmour. “Tendo la mano agli elettori, ai dirigenti, ai simpatizzanti dei Republicains, molti dei quali sono stati rappresentati dal mio amico Eric Ciotti. Il vostro posto è fra noi, accanto a noi, in questa lotta per la Francia” ha poi affermato Zemmour.

All’ingresso del palazzo delle Esposizioni, tra Parigi e l’aeroporto di Roissy-Charles-de-Gaulle, manifesti con il volto di Zemmour e la scritta ‘Impossible n’est pas francais’ (‘L’impossibile non è francese’) e altri cartelli che invitano i militanti a indossare mascherine bleu-blanc-rouge, i colori della bandiera francese. Tuttavia, nonostante gli accurati controlli della security, per l’accesso non è stato richiesto il pass sanitario.

Secondo il comitato organizzativo, almeno13.000 le persone giunte ad acclamare Zemmour. 450 i giornalisti accreditati. Prima dell’arrivo di Zemmour, sui mega-schermi del Palais è stato diffuso un video di una ventina di minuti che ripercorre gli ultimi mesi prima dell’ingresso in campagna elettorale del sessantatreenne candidato nazionalista.

Zemmour ha continuato scatenando applausi scroscianti. Per ognuna di queste definizioni, Zemmour ha avuto una risposta. In particolare, ha respinto l’accusa di razzismo ricordando la sua origine berbera: “Sono invece il solo a non confondere la difesa degli altri con l’odio per gli altri. Il razzismo è immaginare che quelli che non sono come noi siano inferiori: ma come potrei pensare questo proprio io che sono il piccolo ebreo berbero che viene dall’altra parte del Mediterraneo?”, ha detto, fra le grida dei sostenitori. Quanto all’accusa di misoginia, “è la più ridicola. Sono stato circondato di donne per tutta la mia infanzia, ed è stata mia madre a insegnarmi ad amare questo Paese e a resistere a tutto pur di difenderlo”. Grazie a lei, ha aggiunto, “ho potuto capire fino in fondo la regressione che le donne subiscono in quei quartieri in cui l’immigrazione di massa ha portato al prevalere degli usi islamici sulle donne”.

All’interno della sala di Villepinte, migliaia di militanti hanno intonato la Marsigliese o cori del tipo ‘Zemmour Presidente’ o ‘Vinceremo’. Tra il pubblico, anche tanti giovani, in maggioranza bianchi, giunti dai quattro angoli del Paese.

 “Se vinco queste elezioni, non sarà un’altra alternanza, ma l’inizio della riconquista del Paese più bello del mondo”, ha esordito il candidato davanti alla platea, che lo acclamava e lo attendeva dalle 16. “Mi stanno alle calcagna – ha aggiunto – I miei avversari vogliono la mia morte politica, i giornalisti vogliono la mia morte sociale e i jihadisti vogliono la mia morte”, ha sbottato. “Tanti errori commessi negli ultimi 40 anni dovrebbero essere corretti”, ha continuato il candidato all’Eliseo. “In 15mila avete sfidato l’odio dei media”, ha aggiunto rivolgendosi al pubblico, “15.000 francesi determinati a cambiare il corso della storia perché questo Paese ha sofferto così tanto, è stato dimenticato così tanto dai nostri leader”.

L’ex polemista si è ufficialmente candidato alla corsa all’Eliseo il 30 novembre, dicendo di voler “salvare la Francia” e i suoi valori minacciati a suo parere dall’immigrazione e l’Islam.

Nelle ultime settimane, i sondaggi lo vedono tuttavia in calo rispetto all’impennata iniziale, quando alcuni sondaggi d’opinione lo hanno messo davanti a Marine Le Pen per un possibile ballottaggio presidenziale contro Emmanuel Macron. Intanto, oltre 2mila persone hanno manifestato a Parigi per contestare la candidatura di Zemmour, su chiamata di una cinquantina di sindacati, partiti e associazioni. Con i pugni alzati e al grido di “Zemmour Parigi non è tua”, i manifestanti si sono radunati nel quartiere di Barbès e si sono diretti al Parco della Villette, dove l’ex giornalista avrebbe dovuto inizialmente tenere il suo primo grande comizio pubblico, poi spostato al centro espositivo di Villepinte. “Zemmour è fuggito da Parigi”, ha detto Simon Duteil, portavoce del sindacato Solidaires, “è importante dimostrare che non lasciamo che il fascismo avanzi”.

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