AgenPress. In Europa vanno colmate le lacune nelle vaccinazioni tra Stati membri. Lo sostiene al consiglio Salute Ue il commissario europeo Stella Kyriakides: “chiederò a tutti ministri di colmare le lacune nell’immunizzazione, accrescere le campagne vaccinali, e in parallelo, quando necessario, aderire a misure come indossare mascherine e rispettare il distanziamento sociale”.
Il certificato Covid digitale Ue, o Green Pass, “è importante perché dà prevedibilità. Questa è un’area singola. Qualsiasi misura” relativa ai viaggi adottata dagli Stati membri dell’Unione “dovrebbe essere coordinata e proporzionata”.
La situazione epidemiologica è molto difficile in tutti gli Stati membri ed è resa ancora più ancor più difficile dall’arrivo della variante Omicron.
“Ci preoccupa. – afferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato – Sicuramente questa variante sarà destinata, prima o poi, ad essere predominante, per cui noi ci attendiamo che vi siano dei casi anche nella nostra Regione. La preoccupazione è legata alla velocità, e noi dobbiamo essere più veloci nella copertura vaccinale. Questo è il punto di fondo”.
Un secondo caso di variante “Omicron” del virus Sars-Cov2 è stato sequenziato in Veneto. Lo ha reso noto il presidente della Regione Luca Zaia: “si tratta di una donna di 77 anni, residente a Padova. E’ stata sottoposta a terapia monoclonale.
“Ora in Italia – spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – ci sono 11 sequenze di variante Omicron, altre sono sospette e colpiscono più regioni”: Calabria, Campania, Sardegna, Veneto e Bolzano.
Brusaferro spiega come l’epidemia sia in espansione visto che l’Rt è intorno a 1,2 e come salga l’incidenza dei contagi: “173 casi su 100mila persone”.
Intanto, il 57% di over 80 ha fatto la terza dose, mentre “6 milioni e 570mila di over 12enni non hanno neanche la prima”. Nonostante questo però le prime dosi aumentano: ieri ne sono state fatte “oltre 42 mila in più rispetto a domenica”.
E si tratta “di un andamento della circolazione che tocca alcune fasce più di altre, mostrando una forte corrispondenza con la popolazione non vaccinata”.
In Italia “ci sono ancora 6,5 milioni di persone sopra i 12 anni d’età, che non hanno cominciato il ciclo vaccinale, non hanno fatto nemmeno una dose. Molte di questi sono in fascia lavorativa, fra i 30 e i 60 anni. Le coperture più basse si registrano in particolare fra i 30 e i 49 anni, la fascia d’età caratterizzata da una maggior circolazione del virus”.
“Questo 10% circa di popolazione è un numero significativo, che favorisce la circolazione virale”, sottolinea Brusaferro. “Il dato positivo viceversa è che fra gli over 80 sta crescendo la somministrazione della terza dose, il 57%” ha fatto il richiamo.
Infine per quanto riguarda il Green Pass sul lavoro, il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, spiega che la “facoltà di consegna, da parte dei lavoratori dei settori pubblico e privato, di copia della certificazione verde, al datore di lavoro, consente a quest’ultimo di evincere anche il presupposto di rilascio della stessa”.