Sono stimati un milione i casi di cancro non diagnosticati in Europa a causa della pandemia secondo il Parlamento europeo che ha anche stimato in 100 milioni i test di screening mancati
AgenPress. La Lombardia “era, è e sempre sarà in prima linea per la cura e la ricerca”, dichiara il presidente Attilio Fontana, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro.
E’ stato da poco approvato in regione Lombardia un provvedimento per il recupero delle liste d’attesa dei ricoveri chirurgici oncologici, prevedendo decurtazioni e premialità alle strutture sanitarie, pubblica e private, in relazione al mancato rispetto dei tempi.
La vice presidente e assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, spiega che “a fronte di uno scenario pandemico che attualmente permette l’attività ospedaliera di routine, la sfida di quest’anno è sicuramente quella di mantenere una capacità quanto più simile ai livelli del 2019, per poter quindi ripartire in totale sicurezza”.
“In questo quadro epidemiologico – prosegue Moratti – la prevenzione, primaria e secondaria, gioca un ruolo chiave nel diminuire il rischio di sviluppo di un tumore e nella eventuale sua diagnosi precoce. Per quanto riguarda la prevenzione primaria, è fondamentale aumentare la consapevolezza della popolazione sull’importanza di un corretto stile di vita, con lo scopo di modificare eventuali comportamenti a rischio”.
“In tutto questo Regione Lombardia è riuscita a distinguersi tra le più performanti – ricorda il vicepresidente di Regione Lombardia – con riferimento soprattutto all’attività di chirurgia oncologica che ha rispettato al 60% i tempi di attesa nel 2020, salendo all’80% nel 2021. E per quest’anno, da aprile, abbiamo introdotto un meccanismo penalizzante e premiale per sollecitare il rispetto delle liste d’attesa nelle strutture pubbliche e private accreditate, proprio a cominciare dagli interventi di oncologia chirurgica”.
L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, spiega che “se nella prima ondata vi è stato il blocco temporaneo dei programmi di screening, con significative riduzioni dell’attività complessiva, nel 2021 le mammografie di screening per il carcinoma della mammella hanno raggiunto i livelli pre-Covid, con 100 mila test in più rispetto al 2019 e 2 mila test in più rispetto al 2018, per un totale di 186.770 test. Sono in ripresa, anche se non ancora a livello ottimale, i programmi di screening per tumori del colon retto e della cervice uterina. L’impatto della pandemia è stato significativo sui programmi di cura, soprattutto nella prima ondata. Nell’ondata attuale l’attività chirurgica, medica e radioterapica ha saputo reagire meglio alle criticità e stiamo assistendo a una progressiva normalizzazione. In entrambe le ondate, sono state mantenute le attività di assistenza domiciliare”.
Sono stimati un milione i casi di cancro non diagnosticati in Europa a causa della pandemia secondo il Parlamento europeo che ha anche stimato in 100 milioni i test di screening mancati.
Il tumore e’ la seconda causa di morte e la prima per i bambini che hanno piu’ di un anno.
Nel rapporto Ue si rileva inoltre che un malato di cancro su cinque non abbia ricevuto in tempo il trattamento chirurgico o chemioterapico di cui aveva bisogno durante l’emergenza sanitaria.
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolinea che “durante la pandemia abbiamo cumulato forti ritardi nelle visite mediche e negli screening che dobbiamo assolutamente recuperare. Noi abbiamo costruito delle risposte: con il decreto agosto furono approvati stanziamenti per mezzo miliardo per recuperare le liste di attesa e anche nell’ultima legge di Bilancio abbiamo ancora approvato uno stanziamento di mezzo miliardo per il recupero di interventi, visite e screening. E’ un primo passo che va nella direzione giusta: un miliardo di euro per provare a recuperare il terreno perduto e non vi è dubbio che l’ambito oncologico è quello più delicato e in cui più dovremo investire”.
Quindi Speranza sottolinea che “abbiamo la grande sfida senza precedenti del Pnrr. Sono risorse mai viste prima, che arrivano dall’Unione europea”, spiega sempre il ministro della Salute, Roberto Speranza, aggiungendo che queste risorse “dovranno metterci davvero nelle condizioni di costruire un Servizio sanitario piu’ forte. Queste risorse, sono 20 miliardi, dovremo impegnarci a spenderli con rigore e puntualita’ affinche’ abbiano un effetto reale sulla vita delle persone”.
“Non dobbiamo assolutamente sprecare questa occasione davvero unica – ribadisce Speranza – che il nostro Paese deve avere la forza e la determinazione di raccogliere”.
E’ il più grande investimento sul Fondo sanitario nazionale che “si ricordi negli ultimi anni, con un Fondo che è passato da 114 mld a 124 mld con l’ultima legge di Bilancio, e crescerà ancora nei prossimi due anni in maniera significativa”.
Speranza sottolinea che nei mesi più duri della pandemia “abbiamo accumulato ritardi nelle visite mediche, negli screening, negli interventi chirurgici che dobbiamo assolutamente recuperare con la massima attenzione”.