M5s. Cade un altro tabù. Il gasdotto Tap era opera inutile, oggi Di Stefano dice: “per fortuna c’è”

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AgenPress – Il gasdotto TAP veniva considerato dai pentastellati al governo una opera inutile.

Oggi il passo indietro del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.  “È una questione di contesto storico differente. Quando abbiamo iniziato a parlare di Tap non si parlava ancora di transizione ecologica. Il gas oggi è l’elemento con cui abilitarla. Anche il quadro geopolitico è differente. La dipendenza energetica era la stessa ma non avevamo timori che non fosse sufficiente quello che importavamo. Oggi il contesto mi fa dire: fortunatamente c’è il Tap”, ha detto  in un’intervista a La Repubblica.

“Come il resto d’Europa abbiamo un problema di dipendenza da poche fonti, per lo più la Russia. In questo inizio anno Mosca ha quasi dimezzato i flussi di gas destinati a noi tramite la rotta ucraina e questa minaccia alla nostra sicurezza energetica, probabilmente dettata anche da considerazioni politiche, richiede interventi urgenti. Dobbiamo pensare al medio e lungo periodo, alle rinnovabili, ma non possiamo ignorare il breve periodo e lavorare con i partner più affidabili”, ha aggiunto Di Stefano.

“L’infrastruttura per il trasporto del gas dell’Azerbaigian in Italia potrebbe anzi potrebbe essere sfruttata di più, e il governo potrebbe ampliarne la portata, da 10 a 20 miliardi di metri cubi, come ha anticipato nelle scorse settimane lo stesso sottosegretario con un post su Facebook.

“Basta potenziare le centrali di compressione lungo il tubo già esistente” ha scritto il sottosegretario pentastellato, “in modo da poter aumentare la pressione e la quantità di gas pompato”. L’infrastruttura  “è stata progettata in vista di questo e non sono necessarie ulteriori opere. Tutto dipende dalla risposta degli operatori ai market test vincolanti in corso. Da tempo abbiamo chiesto al Governo dell’Azerbaijan se sono in grado di garantire un aumento delle forniture”. Il governo, ha aggiunto, sta anche valutando “di far confluire nel TAP, in futuro, anche gas proveniente dall’Asia Centrale e in particolare dal Turkmenistan”.

Eppure il Movimento si era schierato esplicitamente contro l’infrastruttura. Basta leggere un post su Blog delle Stelle del settembre 2014:

“Il Tap (Gasdotto Trans-Adriatico) è un tubo che porta in Italia il gas dell’Azerbaijan, passando per Turchia, Grecia e Albania. Qualche dato preliminare è d’obbligo per rendersi conto di quanto l’infrastruttura sia inutile, l’ennesimo ricco pasto per speculatori”.

“Il fabbisogno di gas in Europa nel 2035, secondo l’Agenzia Internazionale Europea (IEA) e secondo Eurogas (società che unisce tutti i distributori di gas in Europa), sarà all’incirca di 500 miliardi di metri cubi all’anno.

Nel 2003 la Ue ha utilizzato 530 miliardi di metri cubi, mentre nel 2013 il consumo è stato di 460 miliardi di metri cubi. Il fabbisogno quindi sta scendendo. Considerando che le infrastrutture europee, tra tubi e rigassificatori, consentono attualmente di importare 600 miliardi di metri cubi e che 100 miliardi sono già prodotti in Europa, è evidente che il nostro continente possa beneficiare oggi di una quantità di gas sovrabbondante rispetto al necessario, tanto più considerando la parabola discendente del fabbisogno europeo”

 

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