AgenPress – Lyudmyla Denisova, difensore civico dei diritti umani del parlamento ucraino, ha affermato che le forze russe che assediavano Mariupol hanno portato diverse migliaia di residenti – per lo più donne e bambini – in un campo di detenzione, poi a Taganrog. Quella città costiera russa si trova a 112 km (70 miglia) a est di Mariupol. Da lì alcuni sono stati inviati in altre parti della Russia.
Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko lo ha definito il “rapimento” dei residenti di Mariupol da parte delle truppe russe, paragonandolo a ciò che i nazisti hanno fatto ai civili nella seconda guerra mondiale.
Per le strade di Mariupol infuriano feroci combattimenti. Gli intensi bombardamenti russi – per più di due settimane – hanno danneggiato o distrutto la maggior parte degli edifici della città portuale.
Giovedì l’agenzia di stampa Reuters ha intervistato alcuni rifugiati Mariupol in un palazzetto dello sport di Taganrog. Una coppia di anziani – Lyudmila e Viktor Slivka – ha detto che le truppe russe hanno concesso loro solo 10 minuti per fare le valigie e uscire di casa.
I media russi affermano che le truppe ucraine stanno usando i residenti di Mariupol come “scudi umani”. Ma l’Ucraina afferma che le sue forze stanno resistendo ai bombardamenti indiscriminati russi di case ed edifici pubblici. Immagini satellitari e droni mostrano una città devastata.
Il quotidiano russo Komsomolskaya Pravda riporta che 500 rifugiati sono arrivati sabato a Yaroslavl, una città a circa 1.400 km a nord di Taganrog.
Un altro gruppo di rifugiati Mariupol ha detto all’agenzia di stampa russa RIA Novosti a Taganrog che stavano partendo in treno per Ryazan, 1.000 km a nord.
Dai rapporti russi non era chiaro quale aiuto per la ricollocazione fosse fornito ai rifugiati, né se fossero stati trasferiti volontariamente.