AgenPress – Nelle scorse settimane in provincia di Parma, a distanza di pochi giorni e in luoghi diversi, sono stati prelevati dalla natura due cuccioli di Lupo, di poche settimane di età. In entrambi i casi la raccolta è stata effettuata da persone di passaggio che vedendo i cuccioli hanno pensato di “metterli in salvo”.
Questo è un fenomeno a cui stiamo assistendo sempre più spesso nel corso degli ultimi anni, in linea con l’espansione del Lupo in aree antropizzate e, quindi, con la presenza di cuccioli “avvistabili” già a partire da poche settimane d’età. Anche se nella maggior parte dei casi avviene in buona fede, il prelievo di cuccioli di Lupo dalla natura è assolutamente da evitare.
Per questo, in collaborazione con la regione Emilia Romagna, abbiamo sentito la necessità di sensibilizzare più persone possibili su questo tema.
Il prelievo di un cucciolo di poche settimane o mesi d’età, oltre ad essere illegale, può condannare quell’individuo a morte o a una vita in cattività. Infatti, il suo ricollocamento in natura, anche se tempestivo ed effettuato da personale competente, è un’operazione complessa e con alte probabilità di insuccesso in quanto, perché vada a buon fine, è necessario che il cucciolo riesca a riassociarsi con il suo nucleo familiare nell’arco di poche ore.
In generale, in caso di avvistamento di uno o più cuccioli, è buona norma rimanere distanti senza farsi notare ed evitando di recare disturbo. In particolare, è assolutamente da evitare il fornire cibo ai cuccioli in quanto, soprattutto nelle fasi sensibili di sviluppo, questo potrebbe portarli ad associare la presenza dell’uomo al cibo, predisponendoli ad abituazione e, quindi, possibile maggiore confidenza nei confronti dell’uomo.
Queste norme di comportamento sono valide anche per cuccioli in difficoltà, anche in questo caso evitate di avvicinarvi, disturbarli, toccarli o dargli da mangiare e contattate il Centro Recupero Animali Selvatici autorizzato di riferimento.