AgenPress – L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime profondo cordoglio per la scomparsa del runner 26enne, il cui corpo è stato trovato tra i boschi di Caldes, nel Trentino. L’associazione segue con estrema preoccupazione gli sviluppi di questa tragica vicenda, restando in attesa dell’esito delle indagini e del referto del medico legale.
Al momento non c’è nessun elemento che permetta di stabilire con assoluta certezza le cause del decesso del giovane, ciononostante – rileva la Protezione Animali – alcuni esponenti politici locali non hanno perso tempo per strumentalizzare il fatto ed alimentare un clima di intolleranza, paura, odio nei confronti degli orsi. Orsi che già da ora, e senza alcun riscontro fattuale, vengono accusati di essere responsabili della morte del giovane, con l’evidente obiettivo di scatenare una vera caccia alle streghe.
«E’ bene ribadire che allo stato attuale ogni ipotesi sulle cause del decesso può risultare non solo infondata ma anche fuorviante. E’ possibile, ad esempio, che i presunti segni trovati sul corpo del runner e ricondotti ad un animale selvatico, siano successivi al decesso, le cui cause potrebbero anche essere dovute ad un malore. In attesa che le indagini facciano il loro corso – dichiara Enpa – chiediamo a tutti la massima responsabilità, evitando speculazioni e strumentalizzazioni finalizzate soltanto ad accrescere i consensi in vista della prossima campagna elettorale».