AgenPress – Il decesso della psichiatra Barbara Capovani, avvenuto alle 23,40 di ieri a conclusione delle procedure di accertamento della morte cerebrale, porterà tra le conseguenze anche alla riqualificazione dell’ipotesi di reato a carico dell’uomo accusato dell’aggressione, da tentato omicidio premeditato a omicidio premeditato. La squadra mobile di Pisa ha sottoposto a fermo un suo paziente, diventato il suo assassino, Gianluca Paul Seung, 35 anni. La psichiatra era stata aggredita venerdì davanti all’ospedale di Pisa.
Gli organi verranno donati. La notizia è stata data dall’ospedale. La scelta è stata fatta dai familiari della professionista, la quale firmò le dimissioni dal reparto di Gianluca Paul Seung, comunicando al medico curante la diagnosi di “disturbi narcisistico, antisociale, paranoico di personalità” dopo un ricovero disposto dal tribunale in seguito a un arresto.
La dottoressa Capovani il 4 dicembre 2019 scriveva che dalle “numerose visite” durante il ricovero “sono emersi numerosi sintomi appartenenti allo spettro” di quei disturbi. Sintomi, spiega il referto, “che non riteniamo responsivi al trattamento farmacologico perché strutturati nell’assetto di personalità”, mentre invece “non sono emersi disturbi della forma del pensiero, non fenomeni dispercettivi, non oscillazioni dell’umore, non elevazione della quota ansiosa”.
Per la dottoressa Capovani “il paziente appare totalmente consapevole delle proprie azioni e del loro disvalore sociale”. Seung venne ricoverato dal 27 novembre al 4 dicembre 2019 a Psichiatria su disposizione del giudice “per la valutazione psicopatologica e le eventuali cure”. Poi dopo il ricovero fu trasferito alla misura degli arresti domiciliari.