AgenPress – Il memorandum impegnava l’Unione europea a inviare fondi per 255 milioni alla Tunisia, in due tranche. Una prima fetta poteva già contare su un via libera di Bruxelles precedente alla firma del memorandum perché inquadrata nel piano di sostegno ai Paesi africani. Si tratta però di contestualizzare formalmente lo stanziamento in una serie di progetti e questo richiede tempo e la definizione di specifici margini di utilizzo che Tunisi sembra poco propensa ad accettare. In sostanza, il presidente tunisino Kais Saied ritiene che questi fondi debbano transitare senza alcuna condizione nelle casse del Paese.
Più complessa ancora l’altra tranche, che dovrebbe ottenere una specifica autorizzazione a Bruxelles. E qui subentrano i malumori degli Stati membri.
Alcuni Stati membri dell’Ue hanno espresso “incomprensione” per la scelta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di stringere un patto sulle migrazioni con la Tunisia.
Le preoccupazioni erano state sollevate a luglio sia verbalmente che per iscritto, ha scritto il capo diplomatico dell’UE responsabile per gli affari esteri, Josep Borrell, in una lettera datata 7 settembre.
“Come sapete… a luglio, diversi Stati membri hanno espresso la loro incomprensione riguardo all’azione unilaterale della Commissione sulla conclusione di questo [memorandum d’intesa] e preoccupazioni su alcuni dei suoi contenuti”, ha scritto Borrell in una lettera al commissario europeo Olivér Várhelyi.
Il memorandum è stato infatti firmato senza il placet degli Stati membri e lo stanziamento riguarda il budget annuale 2023 della Commissione, quindi la procedura per la sua approvazione è soggetta al Coreper, il comitato che riunisce i rappresentanti diplomatici dei 27 Stati membri.
I segnali del nervosismo della Tunisia si erano verificati nei giorni scorsi, quando è stato impedito l’ingresso a una delegazione del Parlamento Europeo che doveva verificare lo stato dell’accordo. I socialisti a Bruxelles hanno chiesto la sospensione del memorandum. C’è un terzo problema che riguarda i 900 milioni che il Fondo Monetario Internazionale deve garantire, con un programma di riforme annesso di cui per ora non si vede nemmeno l’ombra. Per questo oggi Tunisi vuole far saltare l’accordo.
Da fonti Ue si viene a sapere che lunedì ci sarà un “incontro informale” tra i rappresentanti della Commissione europea, i rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri e la presidenza spagnola di turno del Consiglio Ue per fare il punto sull’attuazione del memorandum d’intesa Ue-Tunisia, con un focus particolare sulla gestione dei migranti.