AgenPress – Enrico Letta avrà il compito di stilare un report dettagliato e completo sullo stato di salute del mercato unico del Vecchio Continente. Stiamo parlando del sistema introdotto nell’ambito del Trattato di Roma del 1957, lo stesso che portò alla creazione della Comunità economica europea (CEE). Secondo tutti i manuali di storia contemporanea, quello della Capitale fu un passaggio davvero fondamentale, dato che proprio la CEE e il mercato unico (assieme alla Ceca e all’Euratom) diventeranno i tre pilastri che, nel 1992, porteranno alla creazione dell’Unione europea nelle forme in cui la conosciamo oggi.
Come ricordato dallo stesso Enrico Letta , la relazione affidatagli verrà presentata alla Commissione europea nel marzo del prossimo anno, quando mancheranno meno di tre mesi alla chiamata alle urne. Il suo scopo, quindi, sarà quello di fornire tutti gli elementi possibili – sia quelli positivi, sia quelli più spinosi – affinché i nuovi vertici che si insedieranno dopo la competizione elettorale possano scegliere in che modo agire per aggiornare il mercato unico alle esigenze degli ultimi tempi.
“L’incarico che mi ha affidato l’Ue è un lavoro che voglio affrontate con il massimo impegno e ovviamente con massima voglia di coordinarsi con il lavoro che sull’altro versante farà il presidente Draghi”, ha spiegato parlando a un gruppo di agenzie all’arrivo all’Eurocamera dove è atteso in commissione Mercato Interno e Lavoro a presentare lo stato della suo studio sul mercato interno europeo. “Ho voluto dare un segnale agli eurodeputati sulla centralità del Parlamento europeo in questo dibattito, da qui a natale poi incontrerò le parti sociali e avrò diversi incontri nelle capitali. Già settimana prossima sarò a a Helsinki e Madrid”.
“Non rappresento nessuno, ne Paesi ne partiti, sarò indipendente. Voglio lavorare sulla necessità di completare il mercato unico, so che è un sforzo enorme, ma in mercato unico va migliorato e approfondirlo”, ha spiegato Letta. “Dobbiamo inoltre dare un attenzione speciale alla dimensione geostrategica del mercato interno che è uno dei più potenti asset in mano all’Unione europea”.