AgenPress – X, ex Twitter, detiene la percentuale maggiore di disinformazione tra i sei grandi social network, secondo uno studio della Commissione europea, dopo aver esaminato oltre 6.000 post unici sui social media su Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok, X e YouTube.
Lo studio ha analizzato i contenuti di tre paesi ritenuti particolarmente a rischio di disinformazione: Spagna, Polonia e Slovacchia.
“Il mio messaggio per [X] è: dovete rispettare la legge. Vigileremo su quello che fate”, ha avvertito Vera Jourova, commissaria europea per i Valori e la Trasparenza.
La piattaforma con il più grande “rapporto di rilevabilità” della disinformazione – ovvero la proporzione di contenuti sensibili costituiti da disinformazione – è stata Twitter. YouTube ha avuto il valore più basso, suggerisce lo studio.
Lo studio sulla disinformazione che ha dato origine ai commenti della Jourova riguardava Spagna, Polonia e Slovacchia, paesi che rischiano di essere presi di mira dalla disinformazione a causa delle elezioni o della vicinanza alla guerra in Ucraina.
La piattaforma con il più grande “rapporto di rilevabilità” della disinformazione – ovvero la proporzione di contenuti sensibili costituiti da disinformazione – è stata Twitter. YouTube ha avuto il valore più basso.
A settembre l’UE ha accusato le società di social media di non essere riuscite a fermare le campagne di disinformazione russe “su larga scala” dopo l’invasione dell’Ucraina.
Si afferma che “la portata e l’influenza dei conti sostenuti dal Cremlino” sono cresciute ulteriormente nel 2023.
“Lo Stato russo si è impegnato in una guerra di idee per inquinare il nostro spazio informativo con mezze verità e bugie per creare una falsa immagine secondo cui la democrazia non è migliore dell’autocrazia”, ha detto Jourova.
La Russia sta puntando “un’arma di manipolazione di massa da molti milioni di euro” contro gli europei e le grandi piattaforme di social media devono affrontare questo rischio, ha aggiunto.
La minaccia è particolarmente grave a causa della guerra in Ucraina e delle imminenti elezioni europee, ha proseguito la Jourova, osservando che sono in corso lavori per contrastare la disinformazione generata dall’intelligenza artificiale prima delle elezioni.