Berlino. Proteste filo-palestinesi. 65 agenti feriti. Ministro interni, rimpatriare i criminali che mettono a rischio l’Europa

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AgenPress – “Nelle scorse ore, i colleghi sono stati feriti da pietre, liquidi infiammabili e atti di resistenza. Ma sono stati feriti anche passanti e persone che hanno opposto resistenza”.

E’ quanto riferisce la polizia berlinese.  Almeno 65 poliziotti sono rimasti feriti durante la manifestazione filopalestinese di ieri sera nel distretto di Neukoelln a Berlino.  Le persone fermate sono 174 persone, 65 delle quali sono indagate.

I manifestanti hanno dato fuoco a cassonetti, pneumatici e sparato fuochi d’artificio contro gli agenti, bersagliati anche con pietre, bottiglie e petardi, ferendone leggermente alcuni che hanno continuato contrastare i facinorosi. Un reporter ha segnalato che quattro auto e un furgone sono stati incendiati nella circoscrizione di Neukölln, il distretto sud-orientale multietnico della capitale dove si sono consumati gli incidenti e intonati slogan antisemiti e filopalestinesi.

Le autorità della Germania non hanno nascosto la loro preoccupazione per il proliferare di cortei di questo tipo. I membri delle forze di polizia “sono stati feriti con pietre, liquidi infiammabili e atti di rivolta”, ha dichiarato la polizia.

Dopo che la polizia ha chiesto ai partecipanti di “disperdersi”, “sono stati posizionati bidoni della spazzatura” e altri “ostacoli sulla strada”, “sono state lanciate pietre e fuochi d’artificio contro la polizia” che ha risposto con cannoni ad acqua.

“Vorrei condannare in modo molto chiaro quanto accaduto elle strade di Berlino. Abbiamo un alto grado di libertà di associazione e questo vale anche per le manifestazioni di piazza, ma quello che non va bene è l’uso della violenza, soprattutto contro le forze di polizia”, ha detto il ministro degli Interni tedesca, Nancy Faeser. “Non accettiamo queste forme” di protesta, ha ribadito Faeser, sottolineando che l’impegno di Berlino è rivolto alla protezione delle istituzioni ebraiche e di tutti gli ebrei in Germania”.

“Abbiamo bisogno di soluzioni per garantire che il rimpatrio dei criminali” che mettono “a rischio” la sicurezza in Ue “abbia effettivamente luogo”.

Affinché i rimpatri funzionino “è assolutamente essenziale” coinvolgere “gli Stati in cui le persone pericolose e criminali devono essere rimpatriate”, ha spiegato la ministra, indicando che il tema è “al centro dell’attenzione soprattutto dalla Svezia, del Belgio, della Francia, e della Germania”.

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