Iran. L’Isis rivendica la doppia esplosione che ha ucciso quasi 100 persone. Il ramo sciita dell’Islam è eretico

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AgenPress – L’Isis ha rivendicato la responsabilità di due esplosioni che hanno ucciso quasi 100 persone e ne hanno ferite decine durante una cerimonia in Iran per commemorare il comandante Qassem Soleimani, ucciso da un drone statunitense nel 2020.

Il gruppo ha pubblicato una dichiarazione sui canali Telegram affiliati. Gli investigatori ritengono che l’attacco sia stato probabilmente compiuto da attentatori suicidi, hanno riferito giovedì i media statali, mentre l’Iran è alle prese con il suo peggior attacco militante degli ultimi decenni e mentre il Medio Oriente rimane in tensione.

Il rapporto dell’agenzia di stampa statale IRNA citava una “fonte informata” anonima.

L’attacco di mercoledì a Kerman ha ucciso almeno 84 persone e ne ha ferite altre 284. L’attacco ha preso di mira una cerimonia in onore del generale della Guardia rivoluzionaria Qassem Soleimani, considerato un’icona dai sostenitori della teocrazia del paese e visto dall’esercito americano come un nemico mortale che ha aiutato i militanti che ucciso truppe americane in Iraq.

E’ proprio l’ala mediatica dell’Isis Al-Furqan ha dichiarato che due attentatori suicidi avevano fatto esplodere i loro giubbotti esplosivi mentre le persone sciite in lutto si riunivano per il quarto anniversario dell’assassinio di Soleimani vicino alla sua tomba nella sua città natale di Kerman. .

L’Isis considera eretico il ramo sciita dell’Islam e in precedenza ha preso di mira santuari e siti religiosi in Iran.

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