Israele lancia volantini su Gaza con il volto degli ostaggi. I familiari protestano sotto la casa di Netanyahu

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AgenPress –  Israele ha colpito obiettivi in ​​tutta la Striscia di Gaza mentre i suoi aerei hanno lanciato volantini nella zona meridionale di Rafah invitando i palestinesi che cercano rifugio lì ad aiutare a localizzare gli ostaggi tenuti da Hamas, hanno detto i residenti.

A Rafah, dove si stanno rifugiando oltre un milione di palestinesi, Israele ha lanciato volantini che mostravano le foto di 33 ostaggi, con i loro nomi scritti in arabo, esortando gli sfollati a prendere contatto. “Vuoi tornare a casa? Per favore, chiama se riconosci uno di loro”, si legge nei volantini.

“Vuoi tornare a casa? Se ne scopri uno, segnalalo”, si legge nei volantini. Si ritiene che circa 100 ostaggi siano ancora a Gaza, dopo essere stati presi da Hamas durante gli attacchi contro Israele del 7 ottobre.

“Chiedono l’aiuto della gente perché non riescono a raggiungere i loro ostaggi a causa della resistenza”, ha detto Abu Ali, un residente nel nord di Gaza. “Finisci la guerra, Netanyahu, e riporta indietro il tuo popolo”. 

Decine di manifestanti, compresi familiari dei rapiti a Gaza, stanno protestando da ieri sera nei pressi della residenza privata a Cesarea (nord di Tel Aviv) del premier Benyamin Netanyahu chiedendo altri passi per la liberazione degli ostaggi. Eli Shtivi fatello di Idan – rapito al Festival musicale di Nova a Reim lo scorso 7 ottobre – è in sciopero della fame sul posto e ha chiesto – secondo i media – di incontrare il premier.

Gli obiettivi del governo israeliano di liberare gli ostaggi e distruggere Hamas sono “reciprocamente incompatibili”: per sradicare Hamas l’esercito dovrebbe impegnarsi in una lunga guerra che costerebbe probabilmente la vita degli ostaggi, riporta il New York Times citando alcuni comandati dell’esercito israeliano che, alla luce della situazione hanno espresso privatamente la loro “frustrazione sulla strategia del governo per Gaza”, arrivando alla conclusione che il rilascio degli oltre 100 ostaggi possa essere assicurato solo tramite canali diplomatici piuttosto che quelli militari.

 

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