AgenPress – “Per favore, non chiedete all’Ucraina quando finirà la guerra. Chiedetevi: perché Putin è ancora in grado di continuare così”, ha detto sabato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy rivolgendosi ai delegati alla 60esima Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
In un lungo thread pubblicato oggi sul suo account X, Zelensky ha condiviso un video del discorso e ha anche scritto:
“Il 24 febbraio 2022 avrebbe potuto segnare la fine del mondo come tutti lo conosciamo. Un mondo di regole pensate per proteggere la vita. La nostra resistenza, con il sostegno dei partner, ha sospeso la distruzione di questo ordine mondiale basato su regole. Il 2024 deve diventare il momento del suo completo restauro.
Non sono le regole che definiscono la vita del mondo a dover restare nel passato, bensì una Russia che non rispetta le regole. E possiamo garantirlo. Non semplicemente facendo qualcosa. Ma facendo tutto il necessario”.
“Gli ucraini hanno dimostrato che possiamo costringere la Russia a ritirarsi e che siamo capaci di ripristinare le regole. E con questo non lasciamo assolutamente nulla del mito chiave russo, il mito secondo cui l’Ucraina presumibilmente non può vincere questa guerra”.
Zelensky ha detto che se l’Ucraina non sconfiggesse Putin adesso, non avrebbe importanza chi guiderebbe la Russia:
“Se non sconfiggiamo Putin adesso, alla fine non avrà più importanza chi guiderà la Russia. Ogni nuovo dittatore russo ricorderà come mantenere il potere annettendo terre, uccidendo gli oppositori e distruggendo l’ordine mondiale. Se ciò accadesse, l’Europa, l’Asia centrale e il mondo diventerebbero luoghi oscuri”.
“Ho messo in guardia dalle minacce catastrofiche che il regime russo rappresenta per l’Europa e il mondo, non solo per l’Ucraina, e ho delineato le misure collettive per contrastarle, preservare l’ordine basato sulle regole e rendere la sicurezza una realtà.
“Possiamo riprenderci la nostra terra. E Putin può perdere”, ha scritto Zelensky, affermando che “questo è già successo più di una volta sul campo di battaglia”. Le nostre azioni sono limitate solo dalla sufficienza e dall’ampiezza della portata della nostra forza, da ciò che non dipende da noi. E la situazione di Avdiivka lo dimostra esattamente”.