Ue. Case green. Approvata direttiva. Giorgetti: “chi paga?”. Confedelizia: il “no” è scelta giusta

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AgenPress –  “Abbiamo votato contro la direttiva sulle case green, si è concluso l’iter. Il tema è chi paga. Abbiamo esperienze purtroppo note in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti oggi a Lussemburgo per l’Ecofin. “E’ una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”.

D’accordo con il “no” del Governo il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.  “E’ la scelta giusta. Pur attenuato, si tratta di un provvedimento ideologico, sbagliato e pericoloso”.

“Grazie al lavoro svolto dalla Confederazione a Roma e a Bruxelles, e all’impegno del Governo Meloni, – spiega – si è passati dal divieto di vendere e locare gli immobili privi di determinate caratteristiche energetiche (prima bozza), all’obbligo di raggiungere specifiche classi energetiche entro ravvicinate date prestabilite (testo in discussione fino a pochi mesi fa), per arrivare alla stesura oggi definitiva, che impone agli Stati di raggiungere determinate riduzioni percentuali del consumo medio di energia degli immobili. Nonostante i miglioramenti raggiunti, si tratta ancora di un testo non accettabile”.

In ogni caso, “visto che è iniziato il festival delle categorie interessate ad ottenere lavoro facile a spese altrui, è importante chiarire agli italiani che nessun obbligo di intervento sugli immobili è ad oggi previsto. Solo il governo potrebbe imporlo, recependo la direttiva” nei prossimi due anni, puntualizza ancora Spaziani Testa, confidando nell’impegno di esecutivo e maggioranza per far sì che il provvedimento venga “radicalmente modificato nella prossima legislatura europea”. “Bisogna incentivare, come si è fatto negli ultimi anni in Italia, attività importanti come l’efficientamento energetico degli immobili e – ancora più prioritariamente – il loro miglioramento sismico. Ciò che non va fatto è adeguarsi all’ideologia green e alle lobby che la sostengono”.

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