AgenPress – “Enrico Letta, che era stato incaricato di portare il suo rapporto sul mercato unico dell’Unione europea. È un lavoro che io considero molto interessante – voglio per questo ringraziare Enrico Letta -, ci sono tanti spunti che secondo me prendono spunto – scusate la ripetizione – anche dal lavoro che sta facendo il governo italiano, dall’esempio italiano, ma ci sono sicuramente spunti molto importanti: la necessità di rafforzare l’industria europea tenendo comunque conto anche della nostra vocazione manifatturiera; c’è il riferimento all’autonomia strategica, con particolare attenzione all’energia e alle reti in connessione con i Paesi terzi, che è il lavoro che in qualche modo noi facciamo con il Piano Mattei”.
Così Giorgia Meloni a margine del Consiglio Ue. “C’è un riferimento – che io considero molto coraggioso, anche se non dovrebbe esserlo – al tema della natalità, che è stato messo in questo rapporto, che è forse la più grande sfida economica che l’Unione europea ha di fronte se noi vogliamo mantenere il nostro sistema di welfare. Lo abbiamo detto tante volte, ma l’Europa non ha mai affrontato in modo strutturale questa materia.
Così come condivido il riferimento alla libertà di restare, cioè come fare in modo che i nostri giovani, che le nostre eccellenze migliori, non trovino in altri mercati uno sbocco migliore di quello che riescono a trovare da noi.
E soprattutto è stato posto il tema delle risorse, perché poi possiamo avere, e lo abbiamo detto tante volte, le strategie migliori da mettere in campo, ma se vogliamo perseguire quelle strategie allora c’è bisogno delle risorse. Si sa quale è il dibattito in seno all’Unione europea sul debito comune, proposta sostenuta dal governo italiano come voi sapete molto bene. Enrico Letta pone la questione, che poi è stata ripresa anche nel dibattito successivo e nelle conclusioni del Consiglio, circa la capacità di riaprire un dibattito per mobilitare i capitali privati su queste sfide, per fare in modo che quei capitali possano rimanere nel mercato europeo, invece di trovare anche qui, spesso, troppo spesso, condizioni migliori in altre realtà”.