AgenPress – “L’impegno dell’intero governo” in materia di immigrazione irregolare “ha permesso fino a questo momento di abbattere del 60% gli arrivi illegali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato possibile soprattutto grazie ai rapporti di collaborazione con i paesi del Nord Africa, Tunisia e Libia in testa”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante un’informativa sull’immigrazione nel corso del Cdm.
“Un passo in avanti recentissimo – ha sottolineato Meloni – è costituito dal lavoro finalizzato a decretare un’area SAR tunisina: domani il Gruppo di Lavoro misto Italo Tunisino – ha ricordato – si riunirà qui a Roma per assistere le autorità marittime di quella nazione per la stesura del relativo piano. La prospettiva comune è di formalizzare l’esistenza di un’area marittima che preveda l’intervento delle navi tunisine per svolgere opera di soccorso e ricondurre i migranti nel porto sicuro più vicino, cioè in Tunisia”.
“Dopo la formazione del Governo abbiamo dovuto definire rapidamente i flussi di ingresso regolare in Italia”, poi “abbiamo emanato il Dpcm che attua la programmazione per il triennio 2023-2025” e “costituito un tavolo tecnico per monitorarne l’applicazione. Ora da quel monitoraggio emergono dati allarmanti”.
“Da alcune regioni, su tutte la Campania – ha sottolineato -, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano essi singoli o imprese”.
“Sui permessi per lavoro stagionale, cioè per lavoro in campo agricolo o turistico-alberghiero – ha proseguito Meloni -, nel 2023, su un totale di 282.000 domande, 157.000 arrivano dalla Campania, mentre 20.000 arrivano dalla Puglia. Solo che, per esempio nel settore agricolo, la Puglia ha circa il 12% delle imprese agricole italiane e la Campania solo il 6%. Dato ancora più preoccupante – ha aggiunto – è che a fronte del numero esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al “Decreto Flussi” ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro. In Campania, meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro”.
Questa mattina mi sono recata dal Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo per consegnare un esposto sui flussi di ingresso in Italia di lavoratori stranieri avvenuti negli ultimi anni avvalendosi del c.d. “Decreti Flussi”.
“I flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengono utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”, ha aggiunto. “La criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i ‘decreti flussi’ sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro (secondo alcune fonti, fino a 15.000 euro per ‘pratica’)”.
“Domani con il ministro Piantedosi ci recheremo in Albania per verificare, a seguito del protocollo sottoscritto a novembre col primo ministro Edi Rama – al quale rinnovo la solidarietà dell’intero governo per gli attacchi ricevuti – lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shenjin e del centro di permanenza di Gjader”. Il Governo aveva inizialmente preventivato un costo per l’Italia di 653 milioni di euro in 5 anni per i centri, ma i costi potrebbero lievitare fino a 1 miliardo. Si aggiungerebbe ai costi anche l’appalto per una nave privata che dovrà trasportare i migranti: 13 milioni e mezzo per 90 giorni di noleggio con equipaggio, si apprende da un bando pubblicato dal Viminale. La nave porterà 200 migranti alla volta, più 100 uomini di scorta, fino al porto di Schengjin dove è in allestimento l’hotspot che la premier Meloni visiterà mercoledì. La partenza del protocollo è stata spostata al 15 settembre.