AgenPress – Analizzando i dati personali, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personali, rileva che delle 50 persone morte per suicidio 48 erano uomini e 2 donne. Riguardo alla nazionalità, 27 erano italiane e 23 straniere, provenienti da 15 diversi Paesi.
Le fasce d’età più presenti sono quelle tra i 26 e i 39 anni (24 persone) e tra i 40 e i 55 anni (12 persone); le restanti si distribuiscono nelle classi 18 – 25 anni (6 persone), 56-69 anni (7 persone) e ultrasettantenni (1 persone). Si rileva che l’età media delle 50 persone che si sono suicidate è di circa 39 anni.
La posizione giuridica delle 50 persone che si sono tolte la vita in carcere è la seguente: 20 erano state giudicate in via definitiva e condannate (40%), mentre 6 avevano
una posizione cosiddetta “mista con definitivo”, cioè avevano almeno una condanna definitiva e altri procedimenti penali in corso; 19 persone (38 %) erano in attesa di
primo giudizio, 2 ricorrenti, 2 appellanti e 1 internato provvisorio.
Con riferimento ai reati ascritti alle persone interessate , dall’analisi è emerso che la maggior parte delle persone che si è tolta la vita in carcere era accusata o era stata
condannata per reati contro la persona (27, pari al 52%), Con riferimento a questa tipologia di reati: 10 per omicidio (tentato o consumato), 8 di maltrattamento in famiglia
e 4 di violenza sessuale. A seguire i reati contro il patrimonio (16), per legge droga (4). Poco significativi sul piano statistico appaiono invece gli altri tre tipi di reato:
contro le immigrazioni clandestine (1) per detenzione di armi (1) e concorso in reato (1). 1 dato è mancante.
È stata quindi analizzata la durata della permanenza presso l’Istituto nel quale è avvenuto l’evento: risulta che 26 persone, pari al 52 %, si sono suicidate nei primi sei mesi
di detenzione; di queste: 6 entro i primi 15 giorni, 3 delle quali addirittura entro i primi 5 dall’ingresso.
Analizzando i dati relativi agli eventi critici, è stata rilevata la presenza di eventuali fattori indicativi di fragilità o vulnerabilità. La lettura ha fatto emergere che 25 persone
(pari al 50%) erano coinvolte in altri eventi critici e di queste 13 (ossia il 26 %) avevano precedentemente messo in atto almeno un tentativo di suicidio. Inoltre, 12 persone
(ossia il 24 % dei casi) erano state sottoposte alla misura della “grande sorveglianza” e di queste 4 lo erano anche al momento del suicidio.
Gli Istituti in cui si sono verificati i suicidi sono 37 (pari al 19,48 % del totale delle strutture penitenziarie): 31 Case circondariali e 6 Case di reclusione.