AgenPress. “Molti sanno che le ultime Olimpiadi non sono andate come previsto, ma posso finalmente dire che è grandioso essere qui, essere fuori dalla depressione; oggi posso dire di guardare a Tokyo e dire che sarà diverso questa volta, non vedo l’ora di dimostrarlo”.
Si presenta così Noah Lyles a Parigi, durante una conferenza stampa che sottolinea una volta di più le ambizioni dell’americano in questi Giochi (correrà nei 100m, nei 200m e nella 4x100m, due delle tre sono le stesse gare che vedranno impegnato Marcell Jacobs) dopo un bronzo che a Tokyo non lo ha certo soddisfatto e che ha contraddistinto un periodo fortemente negativo.
“Sono seguito da tre terapisti – racconta il velocista – uno per tutti i giorni, uno sportivo e uno specializzato nel dolore; tanti sottolineano la mia arroganza, ma fa parte delle opinioni. Io rispondo che chi mi conosce sa che la maggior parte delle volte nella mia vita ho incontrato persone che dicevano non ce l’avrei fatta, salvo poi ottenere quasi tutto ciò che mi prefiggevo. E’ ormai parte della mia mentalità, non biasimo chi non ha la mia stessa visione ma non criticatemi perchè voglio perseguirla”.
“Dopo Tokyo – prosegue il 27enne della Florida – mi sono detto di dover fare molto di più, che così non era abbastanza. Sto per affrontare gente che ha registrato record, altri che sono campioni del mondo, tanti pensano io non possa vincere: io chiedo solo di mettermi dentro la gabbia del leone, ho già dimostrato di poter risalire e di mettere alle spalle i momenti peggiori. Ho iniziato a sentirmi a mio agio nel disagio, a ricercarlo, e più c’è folla più è probabile che io vinca e dia il meglio di me. A Tokyo non è stato così e guarda caso non è andata bene” dice sorridendo.
A margine della conferenza, ai microfoni di alanews Lyles rispedisce al mittente quesiti su Jacobs (“dovreste cambiare la domanda”) e non si perde in scomodi paragoni: “Il record di Bolt? A me interessa solo arrivare primo al traguardo. Come ha detto Grant (Holloway, ndr) pochi giorni fa: il tempo potrà anche essere 10 secondi, ciò che mi interessa è che sia io a vincere”.