Un uomo in Iran è stato impiccato dopo essere stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di un soldato

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AgenPress. Un uomo è stato giustiziato in Iran dopo essere stato condannato a morte, giudicato colpevole dell’omicidio di un soldato durante le proteste scatenate dalla morte del giovane Mahsha Amini nel 2022 per mano della polizia morale.

Mahsha Amini apparteneva alla minoranza curda, fu arrestata per aver violato il rigido codice di abbigliamento imposto alle donne nella Repubblica islamica. Finita in coma, dopo tre giorni di agonia morì a causa delle ferite causate dal pestaggio della polizia. Le forze dell’ordine iraniane l’avevano fermata perché non indossava correttamente il velo.

L’Unione Europea ha criticato duramente l’esecuzione con un comunicato stampa diffuso dall’Alto Rappresentante Borrell. “L’Ue condanna nella maniera più forte possibile l’uso della pena di morte come ritorsione per l’espressione di dissenso all’interno del Paese”, si legge nel testo.

Inoltre, il rappresentante della diplomazia europea ha definito “imperativo che le autorità iraniane rispettino il diritto degli imputati a un giusto processo”, ricordando che l’Ue si oppone fermamente all’uso della pena di morte, “in tutti” i casi.

Finora almeno dieci persone sono state impiccate in Iran per accuse legate al movimento di protesta scatenato dalla morte di Makhsa Amini.

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