AgenPress. Il programma delle Olimpiadi di Vela Paris 2024 si è concluso a Marsiglia, con il debutto della Formula Kite. Gli ori sono andati a Eleanor Aldridge e Valentin Bontus, mentre l’Italia ha chiuso con due ori e ottime prestazioni complessive. Il Race Director italiano Mirco Babini ha sottolineato le sfide organizzative causate dalle difficili condizioni meteo.
Dopo un lungo programma di 14 giorni di regate nella favolosa Marsiglia, caratterizzate da condizioni meteo variabili e brezze decisamente leggere e inferiori alle medie previste, si è concluso il programma per tutte le discipline della Vela Olimpica, incluso il debutto della Formula Kite alle Olimpiadi di Parigi 2024 come nuova disciplina.
Nella quinta giornata, la britannica Eleanor Aldridge ha conquistato la medaglia d’oro, seguita dall’argento della francese Lauriane Nolot. Il bronzo è andato ad Annelous Lammerts, che ha confermato un’ottima velocità e preparazione, mantenendo la prima posizione in semifinale. Un plauso va anche all’italiana Maggie Pescetto, che ha raggiunto le semifinali con risultati parziali nella top 5, scalando la classifica. Sebbene non sia riuscita a conquistare una medaglia, ha dimostrato la sua crescita e il suo potenziale come futura protagonista nel kiteboarding internazionale, confermandosi tra le top 10 al mondo.
Nel maschile, alla sesta giornata, Valentin Bontus dell’Austria ha conquistato l’oro, seguito dall’argento di Toni Vodisek della Slovenia e dal bronzo di Maximilian Maeder di Singapore. Un podio olimpico eccezionale, con Valentin che ha dimostrato una preparazione ottimale per le condizioni marsigliesi, relegando i campioni del mondo degli ultimi due anni sui gradini più bassi del podio.
L’italiano Riccardo Pianosi ha concluso con un quarto posto, nonostante la ripresa nell’ultima regata della Medal Race. Ha pagato lo scotto della sua prima Olimpiade, e un po’ di emozione è comprensibile. Inoltre, il vento irregolare, che non ha permesso lo svolgimento di tutte le regate del programma, non gli ha dato l’opportunità di esprimersi al meglio. Avrà modo di rifarsi in futuro, avendo solo 19 anni e tanto margine di crescita. L’Italia della Vela chiude con due ori, grazie alla conferma di Ruggero Tita e Caterina Banti nel Nacra 17 (catamarano in foil) e di Marta Maggetti nel Windsurf IQFoil, oltre a ben 8 Medal Race su 9 disputate dagli altri atleti italiani. La FIV (Federazione Italiana Vela) ha dimostrato una solida preparazione, merito anche del buon lavoro dei tecnici e allenatori.
L’Italia si è distinta anche nella direzione delle Olimpiadi della vela, grazie al Race Director Mirco Babini, nominato da World Sailing come Course Representative per le discipline foil debuttanti.
Mirco Babini, unico italiano presente nel gruppo internazionale, ha commentato così: “È stata un’esperienza davvero intensa, contraddistinta da complessità e grande responsabilità. Tutto è stato possibile grazie alla fiducia di World Sailing, al team di Parigi 2024 e a tutte le persone coinvolte, dai team chief, alla produzione, ai comitati e ai volontari, che hanno mantenuto una professionalità costante nonostante le condizioni meteo abbiano caratterizzato le regate olimpiche della vela. Come presidente della IKA (Classe Internazionale del Kiteboarding), il debutto della Formula Kite ha avuto per me un valore sia olimpico che personale. Dopo 14 anni di lavoro con l’unico obiettivo di vedere questo sport alle Olimpiadi, è stata una grande emozione vedere i primi atleti premiati con le medaglie al collo e tutti gli atleti selezionati dalle loro nazioni partecipare a questa edizione storica del debutto olimpico. Un evento che non ha eguali. Il management delle Olimpiadi ha una dinamica molto più complessa rispetto a qualsiasi altra manifestazione, una macchina organizzativa enorme, con centinaia di persone coinvolte a terra e in mare, oltre a tanto lavoro di preparazione iniziato mesi prima per far funzionare tutto. Purtroppo, a Marsiglia, il vento – o meglio, la sua mancanza – ha stravolto in alcuni casi i piani previsti. Con un vento maggiore e magari più costante, avremmo avuto più possibilità di esprimere tutta la spettacolarità di questo sport, soprattutto dal punto di vista mediatico. Ora si apre il ciclo olimpico per LA 2028, e sicuramente ne sentiremo parlare molto presto.”