Francesco Burrelli Presidente Anaci all’Italian Investment Council 2025 by Remind

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AgenPress. Si sono conclusi il 27 febbraio 2025 i tavoli di approfondimento di “Italian Investment Council 2025” by Remind – l’Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani – un’importante occasione di confronto tra Pubblico e Privato per promuovere le eccellenze del Made in Italy all’estero, analizzare le sfide e le opportunità legate agli investimenti e allo sviluppo economico sostenibile, sociale e culturale.

Esperti, Imprenditori, Manager, Professionisti Partner di Remind che hanno messo a disposizione esperienze e competenze per delineare insieme alle Istituzioni internazionali, nazionali e locali le Politiche industriali per la crescita dell’Italia, per la sicurezza e il benessere delle persone dove vivono, operano e transitano.

Tra i partecipanti Francesco Burrelli, Presidente Anaci che ha cosi dichiarato: “Ringrazio l’amico Paolo e saluto tutti i partecipanti. Come Presidente nazionale dell’ANACI, e vice presidente Remind cercherò di fornire alcune indicazioni oggettive a chi non ha una visione chiara del patrimonio immobiliare dal punto di vista condominiale e di dove vivono gli italiani. Per questo motivo, abbiamo realizzato un libro intitolato La transizione secondo ANACI, promosso anche da Remind, che anticipa e riprende il PNSSI relativo al patrimonio pubblico, delineando il quadro della gestione nazionale e governativa in corso.

Uno dei problemi fondamentali è il collegamento tra patrimonio pubblico e privato. In Italia ci sono 1.300.000 condomini, molti dei quali necessitano di interventi, non solo strutturali, ma anche sugli impianti, sull’energia, sulla tecnologia, sul digitale e sulle infrastrutture. Queste ultime, in teoria, avrebbero dovuto essere già state realizzate in base alle normative vigenti, come  l’applicazione dell’art.135 bis che doveva essere applicato dal primo luglio.2015.Tuttavia, mancano ancora servizi essenziali e sistemi di gestione e controllo adeguati. Questi aspetti non dovrebbero essere , di esclusiva responsabilità di progettisti e direttori dei lavori, ma anche dei Comuni, che dovrebbero rilasciare le autorizzazioni solo se le infrastrutture sono effettivamente presenti.

Il tema dei condomini è cruciale perché oltre il 75% degli italiani, più di 45 milioni di persone, vive in queste strutture. Inoltre, chi abita nei condomini spesso non ha redditi elevati. Con l’EPBD 2024 in arrivo e le prime applicazioni previste tra il 2026 e il 2033, sarà necessario un investimento  dai 200 ai 500 miliardi di euro stimati per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico. Tuttavia, secondo ANACI, la priorità deve essere un’altra: la transizione della sicurezza.

Dobbiamo partire dalla sicurezza, non solo statica ma anche sismica. Ogni anno, in Italia, spendiamo circa 3 miliardi per la prevenzione sismica, cercando di gestire edifici che presentano caratteristiche uniche rispetto al resto d’Europa. Per questo motivo, prima della transizione ecologica e digitale, è necessario garantire la sicurezza strutturale. A questo si aggiungono le transizioni giuridica ed economico-finanziaria, spesso trascurate nel dibattito.

È essenziale raccogliere e organizzare i dati relativi ai condomini, distinguendo tra quelli più datati, quelli in classe G (in gran parte costruiti prima del 1970), quelli edificati tra il 1970 e il 1991 (secondo la legge 1091) e quelli dal 1991 al 2002, quando sono entrate in vigore le prime normative significative. Questi dati vanno integrati in un edificio digitale, utilizzando il BIM per creare un digital twin. ANACI sta già lavorando a questo con Cutitalia, all’interno di una cabina di regia che raccoglie e analizza tali informazioni.

Il governo, attraverso questa cabina di regia pubblico-privata, dovrebbe garantire accessibilità, soprattutto alle fasce più deboli, permettendo un monitoraggio in tempo reale su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è identificare i fabbricati da riqualificare tra i 30 milioni di unità immobiliari in Italia, probabilmente, circa  4-5 milioni, sulla base dei parametri EPBD attuali.

In tutte le province italiane, ANACI sta già raccogliendo dati sulle ristrutturazioni, forti dell’esperienza maturata con il Superbonus. Ciò permette di avere una visione chiara degli interventi necessari, sia sul piano ecologico e digitale, sia, soprattutto, sulla sicurezza degli edifici e della qualità dell’abitare.

Per migliorare la qualità della vita nelle città, è necessario coinvolgere le persone in un sistema di servizi. Negli ultimi decenni, la popolazione urbana è passata dal 30% al 70%, e questa tendenza continuerà. Tuttavia, la qualità dei servizi deve essere misurata e migliorata, considerando aspetti come accessibilità, ambiente e gestione dei dati.

Molte informazioni utili emergono quotidianamente dalle assemblee condominiali, ma spesso non vengono messe a sistema o valorizzate. È fondamentale integrare questi dati nei modelli di vita e nella transizione guidata da ANACI, in linea con il Piano Nazionale Sicurezza, Sostenibilità e Innovazione promosso dal governo.

Se riusciremo a raccogliere e analizzare questi dati, potremo sfruttare gli algoritmi e l’intelligenza artificiale non solo per predire, ma anche per prevedere i costi futuri dell’abitare e della manutenzione. Questo approccio consentirà interventi più mirati sul costruito e sul restauro conservativo, garantendo una sicurezza e una migliore qualità della vita per tutti.”.

 

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