Meloni al Congresso della Lega: pancia a terra fino a fine legislatura. A Ue chiediamo di rivedere il Green Deal

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AgenPress – “Siamo al governo per lavorare, per essere al servizio degli italiani, per fare ciò che nessun altro ha avuto il coraggio e la forza di fare in tanti anni. Andremo avanti pancia a terra fino alla fine della legislatura”.

Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio al congresso della Lega, in corso a Firenze.

“Ecco perché andremo avanti, pancia a terra, fino alla fine della legislatura, per costruire col premierato un sistema politico stabile e rimettere in capo ai cittadini la scelta su chi debba governare, per liberare con la riforma della giustizia la magistratura dalle correnti politicizzate, per garantire con l’autonomia differenziata gli stessi livelli delle prestazioni a tutti i cittadini, a prescindere dalla regione nella quale vivono”.

Facendo riferimento alla riforma del premierato, a quella della giustizia, a quella dell’Autonomia differenziata, ha affermato che “continueremo a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa”.

La premier ha poi chiarito che il governo continuerà “a difendere i confini e a combattere l’immigrazione illegale di massa, proseguendo con quel lavoro – paziente, quotidiano ma determinato – che ci ha consentito di ridurre drasticamente gli sbarchi sulle nostre coste”.

“La nostra coesione e la nostra compattezza ci hanno dato la forza di costruire una visione di sviluppo per l’Italia, di restituirle quell’autorevolezza, quella centralità internazionale che per troppi anni le sono state negate, di mettere in cantiere le grandi riforme che la Nazione aspetta da decenni e che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare. Programma che intendiamo rispettare punto per punto, perché è esattamente questo che ci differenzia dai nostri avversari, che ci differenzia dalla sinistra: noi condividiamo la stessa visione del mondo e siamo al governo per rispettare gli impegni presi con i cittadini”.

“Torneremo a chiedere con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni che finirebbero per sommarsi in modo insensato a quelli esterni”.

“Non arretreremo di un millimetro sulla sicurezza. Siamo e saremo sempre al fianco delle nostre Forze dell’Ordine, come abbiamo fatto finora.  Abbiamo aumentato uomini e mezzi, abbiamo sbloccato i contratti fermi da anni e previsto, nel decreto sicurezza una tutela legale per i nostri agenti di polizia e i nostri militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al loro servizio, cioè mentre stanno compiendo il proprio lavoro. Lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino ad un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. È una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettavano da molto tempo, e che questo Governo rivendica con orgoglio”.

 

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