AgenPress. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che la Russia ha adunato oltre 50.000 soldati, comprese unità d’élite, lungo il confine nord-orientale dell’Ucraina, in particolare nella regione di Sumy, in preparazione a una possibile offensiva su larga scala. Secondo Zelensky, l’obiettivo di Mosca sarebbe quello di creare una “zona cuscinetto” profonda 10 km per proteggere la regione russa di Kursk da attacchi ucraini.
Le forze russe coinvolte includono unità aviotrasportate e di fanteria di marina, come la 76ª Divisione Aviotrasportata e la 810ª Brigata di Fanteria di Marina. Le truppe si sono posizionate in diverse località lungo il confine, tra cui Basivka, Novenke e Zhuravka, dove sono stati segnalati scontri con le forze ucraine.
Nonostante le difficoltà, l’Ucraina ha adottato misure difensive per contrastare l’avanzata russa. Le forze ucraine hanno recentemente riconquistato 4 km di terreno vicino a Kostiantynivka e continuano a difendere le aree di confine. Tuttavia, la situazione rimane tesa, con il rischio di un’escalation del conflitto nella regione.
Sul fronte diplomatico, Zelensky ha espresso la volontà di proseguire i colloqui di pace, proponendo sedi come la Turchia, il Vaticano e la Svizzera, ma escludendo la Bielorussia a causa del suo coinvolgimento nell’invasione russa del 2022. Ha inoltre suggerito un incontro trilaterale con i presidenti Donald Trump e Vladimir Putin per discutere una possibile soluzione al conflitto.
Nel frattempo, la comunità internazionale continua a monitorare la situazione, con preoccupazione per la crescente militarizzazione del confine e il potenziale impatto su una già fragile stabilità regionale.