Il Regno Unito pronto a riconoscere lo Stato di Palestina a settembre

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AgenPress. Il Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer ha annunciato che il Regno Unito riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre, a meno che il governo israeliano non adotti misure concrete per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza, garantire un cessate il fuoco, rinunciare all’annessione della Cisgiordania e impegnarsi per una soluzione a due Stati.

Nel comunicato ufficiale di Downing Street, il riconoscimento è descritto come parte di un piano volto a salvaguardare la pace e promuovere una soluzione duratura.

Secondo Starmer, la sovranità palestinese è un diritto inalienabile, ma il riconoscimento dovrà servire come leva diplomatica in un percorso più ampio di pace, non come decisione immediata e unilaterale.

Negli ultimi giorni si è intensificata la pressione sul governo britannico:

Oltre 220 deputati di nove partiti hanno firmato una lettera aperta chiedendo di riconoscere immediatamente la Palestina, in vista di una conferenza ONU prevista per fine luglio.

Il Partito Nazionale Scozzese (SNP) ha minacciato di presentare un progetto di legge (Palestine Recognition Bill) a settembre, costringendo il governo a fare votare il Parlamento se Starmer non agisse.

Esponenti di spicco del Partito Laburista, tra cui David Lammy, Wes Streeting e Hilary Benn, hanno sollecitato un riconoscimento più netto e in tempi rapidi.

La decisione del Regno Unito avviene in scia alla linea già tracciata dalla Francia, che ha annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina a settembre durante l’UNGA, diventando la prima grande potenza europea a farlo. Il governo francese sta inoltre coordinandosi con altri partner europei per un riconoscimento congiunto nei giorni della conferenza ONU.

L’effettivo passaggio da una retorica di intenzione a un impegno vincolante entro una scadenza precisa rappresenta il più significativo cambio di posizione britannica dagli anni ’40. Nonostante nel 2014 la Camera dei Comuni avesse approvato una mozione simbolica a favore del riconoscimento della Palestina, nessun governo ha mai agito con decisione fino ad ora. Questo annuncio appare come l’esito di pressioni interne ed esterne: interna da oltre 200 parlamentari e da partiti come l’SNP; esterna grazie al sostegno e alla pressione diplomatica esercitata da paesi come la Francia.

Il Regno Unito sembra pronto a riconoscere lo Stato di Palestina formalmente il settembre 2025, a meno che non si verifichino progressi sostanziali da parte israeliana su alcuni punti chiave. Un passo storico che segna una rottura con il tradizionale approccio britannico di attesa e scetticismo.

Il riconoscimento sarà parte di una strategia multilaterale: non un atto isolato, ma un tassello di uno sforzo coordinato per tutelare i diritti delle popolazioni e favorire una pace duratura in Medio Oriente.

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