Romano: “In democrazia chi non condanna queste forme di violenza verrà condannato dalla storia”
AgenPress. Il corteo svoltosi ieri a Milano a favore del centro sociale del Leoncavallo, ha riproposto scene di guerriglia e di scontri contro le forze di polizia condite da offese gravi e indegne nei confronti del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Non c’è ragione, nemmeno la più nobile, che possa giustificare in un paese democratico, la sua affermazione attraverso l’illegalità. A maggior ragione se all’illegalità si unisce la violenza, l’aggressione e l’offesa allo stato di diritto e di chi lo rappresenta. Per questo esprimiamo plauso per la capacità organizzativa e per la gestione della manifestazione tenutasi ieri a Milano dove donne e uomini delle forze di Polizia sono stati vigliaccamente aggrediti e fatti oggetto di ogni cosa. Quanto accaduto dovrebbe soprattutto ispirare una seria riflessione in tutti coloro i quali nel rappresentare la società civile e democratica in ogni sua forza associativa, comprenda che la rivendicazione di un diritto non può mai essere accompagnata dall’attuazione di pratiche violente e non rispettose delle leggi. Le immagini a cui abbiamo tutti assistito ieri, sono l’ennesima dimostrazione della matrice violenta di certi ambienti e delle modalità che puntualmente attuano e che nulla hanno a che vedere col dissenso, ma solo con la possibilità di trovare “copertura” per opportunità politica o ideologica alla violenza gratuita che puntualmente praticano”.
Così in una nota Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico: “Nel rinnovare il plauso alla Questura di Milano e a tutte le donne e gli uomini delle forze di Polizia per la professionalità e per l’equilibrio dimostrata, manifestiamo vicinanza e solidarietà per quanto hanno dovuto subire, dalle uova alle bombe carta, così come manifestiamo solidarietà e vicinanza al Ministro dell’Interno Piantedosi per le inaccettabili offese che ha dovuto subire a livello personale e per la sua responsabilità istituzionale.
Fermo restando il diritto di ogni cittadino di invocare, democraticamente e nel rispetto delle regole, degli spazi ove poter organizzare momenti di crescita culturale, ma non fucine di violenze che rivendicano anche l’immunità, ci aspettiamo che tutti coloro che abbiano chiaro il concetto di democrazia condannino senza esitazione alcuna la violenza fisica e verbale a cui siamo stati costretti ad assistere ieri nella civilissima Milano. Giacché chi non condanna la violenza verrà condannato dalla storia”.