Romano (NM) ‘violenza fuori controllo a Palermo. Lo dico da due anni: servono subito misure straordinarie’

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AgenPress. Non possiamo più fermare l’acqua con le mani”. Serve un’azione straordinaria contro la deriva della violenza giovanile e urbana. Ero già intervenuto un anno e mezzo fa con una interrogazione parlamentare che denunciava con chiarezza la crescita esponenziale della delinquenza minorile e giovanile a Palermo.

Purtroppo, i fatti mi danno ragione. Oggi siamo arrivati a un punto di non ritorno: la città vive una stagione di violenza diffusa, di insicurezza e di disgregazione sociale che non può più essere ignorata.

Negli ultimi due anni Palermo ha conosciuto una sequenza inaccettabile di episodi: aggressioni brutali in pieno centro, furti con spaccata ai danni di commercianti che ogni giorno cercano di resistere, risse e accoltellamenti nelle discoteche e nei locali notturni, bande di giovanissimi che trasformano le strade in piste di sfida e di paura.
La cronaca ci consegna quasi quotidianamente il racconto di un disagio sociale che è ormai esploso.

Le periferie sono abbandonate al loro destino, i centri di aggregazione giovanile chiusi o inesistenti, la scuola lasciata sola, e le famiglie spesso disorientate e impotenti.
Il risultato è un vuoto educativo e civico che diventa terreno fertile per l’illegalità e la violenza.

Non possiamo limitarci all’emergenza: serve una risposta strutturale, fatta di politiche educative, sociali e di sicurezza coordinate.
Occorre rimboccarsi le maniche e ricostruire un tessuto di comunità, investendo nelle persone, nei quartieri, nella scuola, nello sport, nella cultura, nel lavoro.

La fermezza repressiva è necessaria, ma non basta: occorre anche un piano straordinario per le periferie, un patto civico tra istituzioni, parrocchie, associazioni, scuole e imprese.
Bisogna tornare nei quartieri, dove lo Stato è spesso solo una scritta su un edificio pubblico chiuso o un’auto che passa di rado.

Sciami di motorini, spesso condotti da minorenni senza patente né regole, sfrecciano ogni giorno per le strade di Palermo, seminando paura e insicurezza.
È il sintomo di una società diseducata all’autorità e al rispetto, dove l’idea stessa di limite è smarrita.

Questo non riguarda solo Palermo. Fenomeni analoghi si registrano a Napoli, Milano, Roma, Torino, in forme diverse ma con un minimo comune denominatore: il degrado sociale, culturale e morale di una parte del Paese.

Ecco perché servono provvedimenti speciali e urgenti, perché — come dico spesso — non si può fermare l’acqua con le mani.
Il mio pensiero commosso va ai familiari del giovane barbaramente ucciso mentre tentava di sedare una rissa: un gesto di coraggio e umanità che si è trasformato in una tragedia.
Una ferita profonda per Palermo e per tutti noi.

Ma il tempo delle parole è finito: la nostra città non ha bisogno di promesse, ma di fatti.
Serve una mobilitazione generale delle istituzioni, della società civile e della comunità educativa. Solo così potremo restituire a Palermo — e alle nostre città — la speranza, l’ordine e la dignità che meritano.

Saverio Romano coordinatore politico di Noi Moderati.

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