Landini: “Il governo rispetti i lavoratori e lo sciopero generale”

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AgenPress. “Noi non cambiamo giorno dello sciopero, cambino loro la manovra”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, risponde al governo sullo sciopero generale del 12 dicembre. “Non proclamiamo scioperi perché qualcuno ci è antipatico – dice –, ma perché ci sia un cambiamento reale nella vita delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”.

Landini riassume quindi i motivi della protesta: “Bisogna aumentare salari, andare prendere soldi dove sono, investire su sanità e scuola, ricostruire la giustizia sociale e l’uguaglianza che in questo Paese è stata cancellata. Chi nella vita uno sciopero non l’ha mai fatto può fare fatica a capire – riflette –: quando si arriva a decidere di scioperare quelle persone rinunciano allo stipendio. Come diceva don Milani lo sciopero è il più grande atto di solidarietà, non lo fai solo per te ma affinché tutti possano migliorare la propria condizione”.

Lo sciopero è “un diritto sancito dalla Costituzione– ricorda –: quando c’era la dittatura fascista il primo atto fu vietare lo sciopero, bruciare le sedi sindacali e cancellare il sindacato democratico, che è autonomo e non risponde a nessun governo. Proprio oggi il diritto di sciopero viene messo in discussione”.

Un esponente della maggioranza ha detto perfino che la Cgil non firma contratti perché ce l’ha col governo. Così Landini: “Il sindacato fa una trattativa. Abbiamo partecipato agli incontri col governo sulla manovra, ma una trattativa non c’è mai stata. Nei settori pubblici la piattaforma unitaria dei sindacati chiedeva di adeguare i salari per difendere il potere d’acquisto, ma hanno imposto che più del 5,97% i salari non aumentavano; non c’è stato un negoziato ma solo una proposta di adesione rivolta alle organizzazioni sindacali. Questo con la trattativa non c’entra nulla”.

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