Gli incidenti che puntualmente avvengono nelle manifestazioni sono un oltraggio, un tentativo di far prevalere la pratica della violenza
AgenPress. La ricorrenza del 25 aprile è stato quasi sempre un giorno di divisione.
La Resistenza invece fu un grande momento di unità del Paese: le Brigate Garibaldi e le Brigate Bianche (costituite da oltre 65.000 cattolici in 180 Brigate) e gli altri Movimenti scacciarono i nazi-fascisti dal Paese.
Il ricordo della liberazione dal nazi-facismo, della conquista delle libertà civili disperse negli anni della dittatura, si è sbiadito.
La ricorrenza è “utilizzata” per riproporre divisioni in un clima arroventato e di violenza.
Gli antichi odi prevalgono e offuscano fino a rendere impercettibile il significato di un evento in cui l’Italia ritrovò la strada della dignità e dell’onore.
Gli incidenti che puntualmente avvengono nelle manifestazioni sono un oltraggio, un tentativo di far prevalere la pratica della violenza.
Chi in nome della pace manifesta non con i ragionamenti, ma con contrapposizioni ottuse cariche di odi, persegue non la pacificazione degli animi ma si contrappone a tutto quello che il 25 Aprile 1945 fu e rappresenta; un’occasione di riflessione per comprendere che senza unità non c’è sviluppo.
I confronti sono il lievito della democrazia, gli estremismi intolleranti sono macchine infernali dove la ragione è umiliata e l’umanità negata.
Le tante guerre di oggi con il carico di dolori immani, sono il segno di un declino della civiltà.
Il nostro Paese con la forza della sua cultura umanistica, che con il Rinascimento segnò una stagione ricca di geni e spiriti eccelsi, può contribuire a fare uscire dalle strettoie di oggi, un mondo lacerato e diviso? Io ritengo di sì.
Cosi come può essere fondamentale quello dell’Europa che ritrovi le sue origini cristiane.
Il 25 Aprile è una occasione per ritrovarci, per rendere onore ai tanti martiri che hanno segnato le nostra storia e lasciato scritti struggenti di coraggio e di amore per la libertà.
Si è lottato per un mondo migliore, per la giustizia contro la sopraffazione.
Costruiamo realmente la pace, che si ottiene non con la forza o sistemi di governo liberticidi. I governi dell’Uomo forte hanno portato distruzioni e lutti.
Con il 25 Aprile si ripristinarono le regole della democrazia, distrutte dalla dittatura.
Oggi è in atto un disegno eversivo che minaccia le conquiste di quel 25 Aprile, manomettendo la Costituzione in una disinvolta corsa verso l’autoritarismo.
Celebriamo degnamente la liberazione per rinnovare il patto per difendere la libertà contro ogni avventura. La scelta per un futuro di pace deve essere vera, lontana da strumentalizzazioni ingannevoli.
La pace è Vita. La lotta per la pace e la libertà sono, dunque, la scelta per la Vita.
Mario Tassone