AgenPress. Si è conclusa il 9 luglio 2025 la giornata di approfondimento dell’iniziativa “L’Italia che abiteremo by Remind” presso Palazzo Inail a Roma, un incontro che rappresenta un’importante occasione di confronto tra Rappresentanti del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni insieme a Imprenditori, Manager e Professionisti con l’obbiettivo di individuare linee guida e buone pratiche per il benessere e la sicurezza di Famiglie e Imprese; ciò al fine di favorire il processo di trasformazione degli stili di vita nei luoghi, spazi, territori e città in cui le Persone vivono, operano e transitano.
«Partecipo con piacere a L’Italia che abiteremo perché il Presidente Paolo Crisafi rappresenta un vero collettore delle buone pratiche del pubblico e del privato per costruire insieme il presente e il futuro dell’Italia». Lo ha dichiarato Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione post-sisma 2016, intervenendo all’iniziativa.
Castelli ha posto al centro del suo intervento il tema della rigenerazione delle aree interne, partendo dall’esperienza concreta in corso nel Centro Italia, dove è in atto «il più grande cantiere edile d’Europa». Una ricostruzione che – ha sottolineato – non si limita agli edifici, ma si basa anche su una “seconda gamba”: la rigenerazione socio-economica. «Stiamo costruendo sull’Appennino centrale un modello di resilienza e ripartenza, un vero e proprio laboratorio che può offrire buone pratiche a molte altre aree interne, soprattutto lungo la dorsale appenninica».
Un punto chiave, ha spiegato, è il funzionamento della governance multilivello: «Governo centrale, struttura commissariale, quattro Regioni e 138 Comuni lavorano insieme superando i perimetri geografici tradizionali. Il metodo funziona perché privilegia gli obiettivi e l’ascolto delle comunità – quello che papa Francesco definisce metodo sinodale».
Altro cardine dell’esperienza, ha spiegato Castelli, è l’alleanza pubblico-privato: «È il mantra della ricostruzione. Funziona nella progettazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, nel recupero del patrimonio artistico e culturale, nell’innovazione digitale della Pubblica Amministrazione e anche nei progetti edilizi più avveniristici, come quelli in corso ad Arquata e Castelluccio».
Castelli ha poi affrontato il tema dell’abitare post-sisma, superando il mito del “dov’era, com’era”: «Sostenibilità, sicurezza, innovazione e investimenti – che sono anche le parole chiave di Remind – ci guidano verso una ricostruzione nuova. Il nuovo abitare è dove è meglio abitare. L’obiettivo è garantire continuità alle comunità, ma anche costruire luoghi migliori dove vivere».
Infine, il Commissario ha messo in luce il tema cruciale della demografia, definendola «il convitato di pietra» di ogni processo di rigenerazione delle aree interne: «Il nuovo abitare deve essere possibile. Contro lo spopolamento servono iniziative economiche – si vive dove c’è lavoro – ma anche reti digitali, trasporti, conservazione del patrimonio naturale e culturale. La natura ha bisogno dell’uomo, così come l’identità dei territori ha bisogno di essere custodita: non adorando la cenere, ma custodendo il fuoco».
L’Italia che abiteremo è organizzata e promossa da Remind, associazione delle buone pratiche dei settori produttivi della Nazione, e i contributi dei protagonisti dell’iniziativa andranno ad arricchire il “Libro bianco su Sicurezza, Sostenibilità, Innovazione e Investimenti” messo a disposizione dei Decisori per le linee strategiche e le politiche industriali per la crescita dello Stato.
Paolo Crisafi Presidente di Remind: “Abitare non significa solo risiedere in uno spazio, ma prenderne parte. È costruire senso nei luoghi, generare relazioni, custodire memoria e futuro. È un gesto culturale, economico e sociale che implica cura, visione e responsabilità.
Significa valorizzare il patrimonio urbano e rurale, trasformare gli spazi in ambienti sani, sicuri, sostenibili, accessibili e connessi ai bisogni delle famiglie, delle imprese e delle comunità. Con l’iniziativa L’Italia che abiteremo, vogliamo contribuire a delineare politiche pubbliche e strategie industriali che, partendo dalle buone pratiche dei settori produttivi, guidino la trasformazione dell’Italia rendendola sempre più capace di offrire benessere e sicurezza a tutti i cittadini.”