Gaza: cinque giornalisti uccisi negli attacchi israeliani. L’Associazione della stampa estera chiede spiegazioni ad Israele

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AgenPress. Cinque giornalisti, alcuni dei quali lavoravano per Al Jazeera, Reuters e AP, sono stati uccisi questa mattina in attacchi israeliani contro un ospedale nella Striscia di Gaza meridionale, uccidendo in totale 20 persone, ha dichiarato la Protezione civile dell’enclave palestinese.

L’Associazione della stampa estera a Gerusalemme (FPA) ha chiesto “spiegazioni” alle autorità israeliane dopo l’annuncio della morte di cinque giornalisti negli attacchi contro un ospedale nella Striscia di Gaza meridionale.

La rete televisiva qatariota Al Jazeera, l’agenzia di stampa canadese-britannica Reuters e l’agenzia di stampa americana Associated Press hanno espresso shock e tristezza per la morte dei loro colleghi.

L’esercito israeliano ha ammesso di aver lanciato un “attacco nella zona dell’ospedale Nasser” e ha annunciato un'”indagine”. Esprimendo rammarico per “qualsiasi danno fisico causato a individui non coinvolti”, ha affermato di “non prendere di mira intenzionalmente i giornalisti”.

L’ospedale Nasser di Khan Yunis è stato colpito due volte dall’esercito israeliano, prima da un drone esplosivo e poi da un attacco aereo mentre i feriti venivano evacuati.

L’ospedale Nasser è una delle ultime strutture sanitarie ancora parzialmente operative nella Striscia di Gaza. Questo complesso ospedaliero è stato ripetutamente preso di mira da Israele fin dall’inizio della guerra.

Nel frattempo, l’Associazione della stampa estera di Gerusalemme (FPA) ha chiesto oggi “spiegazioni” alle autorità israeliane dopo l’annuncio della morte di cinque giornalisti negli attacchi contro un ospedale nella Striscia di Gaza meridionale.

“La FPA è indignata e scioccata”, si legge in una dichiarazione dell’organizzazione, in cui è rappresentata l’AFP, sottolineando che “non c’è stato alcun preavviso prima di questi attacchi”.

“Chiediamo spiegazioni immediate (dall’esercito israeliano) e dall’ufficio del Primo Ministro”, si legge nella dichiarazione, invitando Israele ad “abbandonare definitivamente la sua vile pratica di prendere di mira i giornalisti”, sottolineando che “molti giornalisti sono stati uccisi a Gaza senza la minima giustificazione”.

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