Unione Naz. Consumatori su caro scuola: aumentata spesa libri del 5%

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AgenPress. “Anche se per i libri scolastici stimiamo un rialzo dei prezzi medio del 2,8%, la spesa complessiva per i libri sale del 5% per colpa del ministro Valditara che quest’anno ha fatto la bella pensata di consentire alle scuole di poter sforare i tetti di spesa entro il limite del 15% contro il 10% che valeva negli anni passati. Un aumento implicito del 5% che, stando alle segnalazioni pervenute in questi giorni, la gran parte delle scuole sembra aver sfruttato, innalzando la spesa complessiva dell’intera dotazione libraria” denuncia Massimiliano Dona, presidente l’Unione Nazionale Consumatori.

“Così, ad esempio, per il liceo classico se la spesa media annua teorica fissata dal ministero è pari a 315,6 euro, per colpa dello sforamento si sale a 362,9 euro. La spesa dell’intero ciclo scolastico di 5 anni passa da 1578 euro a 1815 euro. A questo poi va aggiunto lo stratagemma dei libri facoltativi, ulteriore escamotage adottato dalle scuole per non rispettare i tetti. In terza liceo classico, dove il tetto di partenza è il più alto di tutti, pari a 389 euro, con lo sforamento del 15% si arriva a 447, a cui vanno aggiunti 120 euro di libri facoltativi per un totale di 567 euro. Se poi considera anche l’acquisto di un dizionario vanno aggiunti altri 80 euro, per un totale di 647 euro, sempre che non sia di greco, altrimenti ne vanno aggiunti 120 per una stangata complessiva pari a 687 euro” prosegue Dona.

“Chiediamo al ministro Valditara di rimediare a questo pasticcio riabbassando per il prossimo anno scolastico il tetto di sforamento al 10%, Inoltre va ripristinato il divieto di fare nuove edizioni per 5 anni in vigore fino al 2013, va azzerata l’Iva sui libri scolastici, bisogna consentire di detrarre la spesa nella dichiarazione dei redditi, vanno rese uniformi a livello nazionale le regole sui bonus scolastici, obbligate la case editrici, in caso di ristampa, a non cambiare l’ordine delle pagine. Urge eliminare il vergognoso divieto di poter fare sconti superiori al 15% e vietata la pratica degli editori, in materia di licenze per l’editoria digitale, di impedire, una volta usato il codice digitale, di trasferire la componente online del libro a un nuovo acquirente. Un abuso che, come dichiara l’Antitrust, pregiudica il riutilizzo dei libri usati e ne deprezza il valore, oltre a creare disparità rispetto alle edizioni cartacee e a ostacolare il comodato d’uso gratuito.” conclude Dona.

Spesa

media annua con tetti

Spesa media annua con rialzo del 15%

Spesa intero ciclo con tetti

Spesa intero ciclo con rialzo del 15%

Scuola primaria (ex elementare) – SP

39,83

45,8

196,07

225,5

Scuola secondaria di primo grado (ex media) – SS1

193,39

222,4

580,75

667,9

Scuola secondaria di secondo grado (licei) – SS2

250,25

287,8

1250,43

1438,0

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati decreti ministeriali

Scuola secondaria di secondo grado

Anno I

Anno II

Anno III

Anno IV

Anno V

Spesa intero ciclo con tetti

Spesa intero ciclo con rialzo del 15%

Spesa media annua con tetti

Spesa media annua con rialzo del 15%

Liceo Classico

341

196

389

321

331

1.578

1.815

315,6

362,9

L. Scientifico

326

227

326

293

316

1.488

1.711

297,6

342,2

L. Scientifico – sc. app.

309

212

326

293

316

1.456

1.674

291,2

334,9

L. Scientifico – sportivo

309

212

326

293

316

1.456

1.674

291,2

334,9

L. Artistico

279

186

263

200

210

1.138

1.309

227,6

261,7

L. Scienze umane

326

186

316

240

252

1.320

1.518

264

303,6

L. Scienze umane – econ.-soc.

326

186

316

240

252

1.320

1.518

264

303,6

L. Made in Italy

326

186

512

589

102,4

117,8

L. Linguistico

341

196

316

321

331

1.505

1.731

301

346,2

L. Musicale-coreutico – sez. mus.

289

186

309

200

210

1.194

1.373

238,8

274,6

L. Musicale-coreutico – sez. cor.

269

166

309

200

210

1.154

1.327

230,8

265,4

I.T. – settore economico

324

212

293

263

230

1.322

1.520

264,4

304,1

I.T. – settore tecnologico*

341

227

316

281

240

1.405

1.616

281

323,2

I.P. agricoltura e sviluppo rurale

294

166

210

189

147

1.280

1.472

256

294,4

I.P. servizi sanità e assist. Sociale

274

150

207

189

126

946

1.088

189,2

217,6

I.P. odontotecnico

289

155

207

189

126

946

1.088

189,2

217,6

I.P. ottico

289

155

207

189

126

946

1.088

189,2

217,6

I.P. enograstr. e ospit. albergh.

319

165

202

225

136

1.047

1.204

209,4

240,8

I.P. servizi commerciali

274

165

230

189

136

994

1.143

198,8

228,6

I.P. Industria e art. Made in Italy

274

150

170

179

131

904

1.040

180,8

207,9

I.P. Manutenz. e assist. tecnica

263

145

170

179

131

888

1.021

177,6

204,2

I.P. Pesca comm. e prod. ittiche

274

150

170

179

131

904

1.040

180,8

207,9

I.P. Gestione acque e risan. amb.

274

150

170

179

131

904

1.040

180,8

207,9

I.P. Servizi cultura e spettacolo

274

150

170

179

131

904

1.040

180,8

207,9

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati decreti ministeriali

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