AgenPress. Quando la memoria si fa immagine e la comunicazione si trasforma in emozione, i risultati possono superare anche le aspettative più ottimistiche. È quanto accaduto con la pubblicazione di una semplice foto in bianco e nero: l’immagine dei cadetti in divisa dell’Ottavo Corso dell’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, datata 18 ottobre 1971, ha superato le 70.000 visualizzazioni su Facebook, generando una partecipazione straordinaria. Un riscontro che va ben oltre la normale portata di un contenuto istituzionale.
Un’immagine, mille emozioni
Cosa rende così potente una fotografia? L’autenticità. Nessuna strategia promozionale, nessun artificio narrativo: solo i volti sinceri di giovani uomini che, 54 anni fa, scelsero con coraggio e convinzione la via del servizio allo Stato. Una decisione che ha segnato per sempre le loro vite, ma anche un pezzo di storia della sicurezza pubblica italiana.
Quel 18 ottobre 1971 non fu un giorno qualunque. Per i partecipanti all’Ottavo Corso, fu l’inizio di un cammino impegnativo, fatto di disciplina, sacrificio, studio e fratellanza. Un’esperienza formativa che ancora oggi vive nel ricordo di chi l’ha attraversata, e che grazie alla forza della comunicazione positiva può essere condivisa e riconosciuta anche dalle nuove generazioni.
Le parole che uniscono
A dar voce a questa memoria è stato Ciro Cocozza, con un messaggio semplice e toccante, condiviso nella chat degli ex allievi del Corso: “54 anni fa, in questo giorno, varcavamo per la prima volta il portone dell’Accademia. Eravamo giovani, carichi di entusiasmo, ignari forse della profondità del cammino che ci attendeva. Da allora, quella scelta ha segnato le nostre vite, forgiandoci nel carattere, nel dovere e nell’onore. Oggi, a distanza di più di mezzo secolo, porto con me il ricordo vivo di quei giorni, ma soprattutto la stima e l’amicizia di voi, compagni di viaggio. Un pensiero affettuoso a chi non è più con noi, ma resta presente nei nostri cuori. Con orgoglio e gratitudine, un caro saluto a tutti voi.”
A lui si unisce la riflessione di un altro ex cadetto, oggi Prefetto Francesco Tagliente, attuale presidente della Fondazione Insigniti OMRI: “Il 18 ottobre di 59 anni fa varcavo la soglia dell’Accademia. L’inizio di una grande avventura, ricca di gratificazioni. 54 anni fa, dopo quattro anni di agonismo nei gruppi sportivi delle Fiamme Oro nella disciplina della Lotta Greco-Romana, iniziava per me l’avventura nell’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.”
Queste parole raccontano molto più di un anniversario: raccontano una vita, un’identità condivisa, una comunità. E sono la conferma di quanto oggi ci sia bisogno di comunicazione autentica, positiva, costruttiva. In un’epoca dominata da cronache cupe e conflittualità, la memoria viva di un’esperienza formativa e vissuta con orgoglio rappresenta una luce nel panorama comunicativo.
Una lezione per il presente
Il successo virale di una foto e di poche righe dense di significato è un messaggio chiaro anche per chi si occupa oggi di comunicazione istituzionale: il pubblico è stanco di leggere solo fatti negativi. C’è una crescente necessità di storie vere, che parlano al cuore, che uniscono anziché dividere.
Ricordare l’ingresso in Accademia dell’Ottavo Corso non è solo un esercizio nostalgico. È un atto di gratitudine e di testimonianza. Significa onorare il passato, rafforzare l’identità di una comunità e rinnovare il patto morale che lega ogni servitore dello Stato al proprio giuramento.