AgenPress. È morto nella tarda serata di sabato Maurizio Sella, figura storica del mondo bancario italiano, all’età di 83 anni. La sua scomparsa è stata annunciata dal Gruppo Sella, che ricorda un uomo che ha saputo coniugare tradizione familiare, visione imprenditoriale e un forte senso morale.
Maurizio Sella era entrato in Banca Sella nel 1966, appena laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino. Fin da subito cominciò “allo sportello”, in una vera gavetta: un percorso che lo portò a ricoprire tutti i ruoli aziendali fino a diventare amministratore delegato.
Nel 1974 assunse formalmente il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale, che mantenne per decenni, guidando la banca in una fase di grande sviluppo. Successivamente, dal 2000 fino a poco prima della sua morte, è stato presidente di Banca Sella Holding, la capogruppo del gruppo Sella.
Non era solo un banchiere conservatore: sotto la sua guida, Banca Sella ha promosso l’innovazione tecnologica e ha saputo mantenere la sua indipendenza in un mercato caratterizzato da grandi fusioni.
Sella era noto per un suo motto: “moralità è longevità (“morality is longevity”), che rifletteva la sua filosofia imprenditoriale, basata su integrità, etica e servizio al cliente. Inoltre, parlava spesso del valore del cliente: «l’amore per il cliente che ci dà il pane» era uno degli insegnamenti della sua famiglia.
Maurizio Sella ha avuto un ruolo centrale anche fuori dalla sua banca. È stato presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) per quattro mandati consecutivi, dal 1998 al 2006. Inoltre, ha ricoperto incarichi a livello europeo, contribuendo al dialogo e allo sviluppo del sistema bancario nel contesto europeo.
Nel corso della sua vita, Sella ha ricevuto numerosi riconoscimenti:
Nel 1991 è stato nominato Cavaliere del Lavoro per il suo contributo all’imprenditoria.
Nel 2018, è stato insignito di Cavaliere di Gran Croce, l’onorificenza più alta dell’Ordine al Merito della Repubblica.
Dal 2019, ha presieduto la Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro.
Secondo il figlio Pietro Sella, CEO del gruppo, Maurizio ha lavorato fino all’ultimo con dedizione anche nei giorni di malattia, lasciando però definita la sua successione. Il gruppo Sella lo ricorda come un “esempio di dedizione, saggezza, lungimiranza e imprenditorialità”.
Dal punto di vista morale, la sua eredità è vista come molto potente: valori come integrità, fiducia nel futuro, lavoro e servizio sono stati al centro del suo percorso e ora sono uno dei pilastri su cui si fonda il gruppo.
La sua morte ha suscitato grandi attestati di stima. Il presidente ABI Antonio Patuelli ha dichiarato che con la sua scomparsa il mondo bancario perde “uno dei più prestigiosi punti di riferimento”. Anche rappresentanti politici e imprenditoriali hanno ricordato il suo contributo allo sviluppo economico nazionale.
Maurizio Sella non era solo un banchiere, ma un custode di una tradizione, un innovatore responsabile e una guida morale — un tipo di figure sempre più rare nel mondo della finanza moderna.
