AgenPress – Un padre per punire il figlio, noto chirurgo di 43 anni, colpevole di essere gay aveva assoldato un criminale per dargli una lezione “spezzandogli le mani”, dopo che aveva scoperto delle foto nelle quali si era fatto immortalare al mare in Francia insieme a un noto attore. Ma era stato lo stesso bandito, un romeno, nell’aprile 2017, a capire, dopo un paio di settimane di pedinamenti, che quell’uomo non era un poco di buono (“un delinquente”) come lo aveva descritto suo padre e non meritava quella punizione (“devi spezzargli le mani”). Lo avvisa di quanto fatto dal padre e fingono una aggressione. Non voleva rinunciare ai 2.500 euro promessi per il pestaggio. Ed è a questo punto che il chirurgo fa scattare la denuncia.
Così i due, vittima e carnefice designati, avevano organizzato una messinscena in cui simulavano il pestaggio, facendosi fotografare. Avute le immagini, il padre aveva così pagato la ricompensa al picchiatore.“
A raccontare la vicenda è lo stesso chirurgo al quotidiano La Stampa. Alla fine del 2016 il dottore va a casa dei genitori e presenta il suo compagno e annunciando alla famiglia la propria omosessualità. Un evento che sembra essere accettato da tutti. Ma poi succede qualcosa che cambia le carte in tavola: nel 2017 su un noto settimanale di gossip escono delle foto che ritraggono il chirurgo in compagnia di un noto attore su una spiaggia francese.
Non voleva denunciare il genitore ma aveva anche capito che non si sarebbe fermato. Atti vandalici contro le auto e la paura di essere aggredito da altri delinquenti hanno portato la vicenda davanti a un giudice. E dopo due anni di terrore (“Mi facevo scortare dagli amici ovunque, temevo che prima o poi qualcuno mi avrebbe rovinato davvero la vita”) ecco arrivare la sentenza: un patteggiamento di due anni senza però risarcire il danno.
La vicenda si è conclusa ieri, martedì 15 dicembre 2020, davanti al giudice Ludovico Morello. L’imputato, un professionista 75enne residente in cintura (sulla vicenda avevano proceduto i carabinieri della stazione di Orbassano), ha patteggiato una pena di due anni per atti persecutori e lesioni aggravate e non dovrà risarcire le vittime.
Insieme al figlio, infatti, gli sono state contestate una serie di angherie nei confronti dell’ex moglie (tra queste anche l’avere staccato la caldaia per costringerla a lavarsi con l’acqua fredda), che si era poi separata da lui dopo 42 anni di matrimonio. Il figlio aveva trovato il coraggio di denunciarlo soltanto nel maggio 2018, stanco delle persecuzioni che lui (che il padre chiamava costantemente “finocchio”), il suo compagno (a sua volta in un’occasione picchiato da uno sconosciuto) e sua madre avevano dovuto subire quotidianamente.“