Tim. Sindacati in allarme. C’è in gioco la tenuta occupazionale, sono a rischio 40mila posti di lavoro

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AgenPress – “Le notizie stampa di oggi su Tim non lasciano più spazio a qualsiasi ulteriore dilazione. Si va profilando l’ennesimo affossamento dell’ex monopolista. Un’azienda che aveva basato il proprio piano di rilancio industriale su un progetto infrastrutturale condiviso dal Governo vede ora rimesso tutto in discussione per il repentino e ad oggi tutt’altro che chiaro cambio di impostazione dell’Esecutivo. C’è in gioco la tenuta occupazionale di Tim con il rischio di migliaia di esuberi e la tenuta di tutto il settore Tlc”.

Lo scrivono i sindacati di Tim al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, chiedendo un incontro urgente.

 “Restiamo in attesa della risposta del Mise ma adesso, con quello che sta emergendo, l’incontro è ancora più urgente”, dice il  segretario generale di Slc Cgil, Fabrizio Solari.

“Se salta il piano industriale di Tim sono anche a rischio 40mila posti di lavoro. Ad appena una settimana dall’ultimo Cda di Tim in queste ore, stanno emergendo azioni confusionarie dei consiglieri di amministrazione, sotto la regia degli azionisti che puntano a ribaltare la Governance aziendale, anziché lavorare ad un piano industriale di sviluppo”, spiega Vito Vitale, il segretario generale della Fistel Cisl.

Per Vitale “le ricadute di questo stato confusionale nel quale è venuta a trovarsi Tim rischiano di degenerare in modo irreversibile con gravissime conseguenze sul sistema di Telecomunicazioni del Paese, già in mano ad azionisti stranieri, sull’occupazione interna e sull’indotto, dove sono impiegati circa 80.000 lavoratori”.

Intanto, secondo quanto si apprende da ambienti vicini all’azienda, il Cda di Tim convocato per il 26 novembre sarebbe in continuità con il precedente. All’ordine del giorno organizzazione e strategia.

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