Afghanistan. Interrotto collegamento internet a Kabul. Giornalisti arrestati e picchiati

AgenPress –  Il collegamento a internet è stato interrotto in diverse zone di Kabul. Lo riferisce la Bbc, citando media locali. Il giornalista afgano Bilal Sawary ha riferito su Twitter che diverse fonti nel settore delle telecomunicazioni gli hanno confermato che i Talebani hanno ordinato un blocco temporaneo della connessione via cellulare in vari quartieri della capitale, in concomitanza con le nuove proteste di stamani.

Reza Moini, capo del desk Afghanistan di Report Senza Frontiere, ha affermato che nelle ultime 48 ore 24 giornalisti sono stati arrestati dai talebani e rilasciati dopo diverse ore.

“Nelle ultime 48 ore, l’RSF ha registrato dozzine di casi di violenza contro giornalisti in Afghanistan”, ha affermato.

Mercoledì, il quotidiano Etilaatroz di Kabul ha detto che cinque dei suoi giornalisti sono stati arrestati dai talebani mentre seguivano una protesta delle donne e raccoglievano notizie.

Due dei giornalisti che sono stati arrestati durante la protesta hanno detto che i talebani li hanno picchiati duramente e che sono stati ricoverati in ospedale.

Nel frattempo, alcuni giornalisti nelle province hanno affermato che i talebani hanno imposto loro delle limitazioni.

“Rischiamo la vita se raccontiamo quel che fanno i Talebani”, dice un giornalista dell’emittente afghana Tolo News in un’intervista a Fanpage, che racconta di essere costretto a nascondersi dopo che i Talebani gli sono piombati in casa minacciando lui e la sua famiglia.

“Raccontare l’Afghanistan è diventata una missione impossibile, noi proviamo a farlo ogni giorno ma qui si respira un clima di terrore: nessuno è al sicuro e si ha la sensazione di essere stati lasciati a morire”.

“Ci cercano, casa per casa: finiremo in carcere o uccisi per mano dei Talebani.” “Tutti – racconta – hanno lasciato l’Afghanistan, dalle organizzazioni umanitarie alle rappresentanze diplomatiche dei Paesi stranieri, e tutti hanno lasciato qualcuno indietro”. A Kabul “è tutto diverso: le persone hanno paura, hanno perso la serenità, nessuno si sente al sicuro, e tutti sono titubanti rispetto al proprio futuro che adesso è difficile vedere. In più il prezzo di ogni cosa è aumentato, il cibo costa di più e le persone non possono nemmeno più indossare abiti occidentali”.

“Abbiamo perso ogni speranza e credo che chiunque sia rimasto qui al momento abbia davvero poche possibilità: forse lasciare l’Afghanistan è la cosa migliore per chiunque voglia un futuro”.

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