Cop26. Johnson, sia l’inizio della fine del cambiamento climatico. Da Accordo Parigi troppi bla bla bla

AgenPressPiù di 120 leader si sono riuniti a Glasgow per i colloqui sul clima della COP26, che potranno concludersi con un piano per decarbonizzare rapidamente il pianeta o fare dichiarazioni acquose per ritardare ciò che lo spettacolo della scienza è necessario, possibilmente spingendolo via finché non è troppo tardi.

Leader ed esperti del clima la definiscono l’ultima migliore possibilità al mondo per affrontare la crisi climatica.

Il primo ministro britannico Boris Johnson invocando  l’immagine di James Bond, “il figlio più famoso di Glasgow” avverte tuttavia che “questo non è un film”, che la minaccia “è reale”, che “l’orologio corre in modo furioso” e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l’appello ad agire ora, prima che sia “troppo tardi”.

Boris Johnson si rifà alle parole di Greta Thunberg e afferma in apertura della CoP26 du Glasgow che dopo l’Accordo di Parigi del 2015 il mondo ha fatto troppo “bla bla bla” sul fronte della lotta al cambiamento climatico.

“Ora è il momento di agire”, insiste, richiamando l’obiettivo di fermare il surriscaldamento della Terra sotto il tetto di 1,5 gradi. Aggiunge che “le tecnologie, le idee”, i finanziamenti ci sono, ma serve “la buona volontà”.

Facciamo sì che questa conferenza sia l’inizio d’una marcia per “disinnescare la bomba, l’inizio della fine del cambiamento climatico”; se no le future generazioni “non ci perdoneranno”.

L’ ultimo rapporto sulla scienza del clima delle Nazioni Unite pubblicato ad agosto ha chiarito cosa deve accadere: tagli profondi e sostenuti alle emissioni di gas serra in questo decennio per avere qualche possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi sopra i livelli prima dell’industrializzazione. Nonostante tutti gli impegni appena annunciati, il mondo è ancora sulla buona strada per 2,7 gradi di riscaldamento.
Il riscaldamento globale oltre 1,5 gradi porterà un peggioramento degli impatti della crisi climatica. Ma la notizia positiva è che il limite di 1,5 è completamente alla nostra portata. Il rapporto delle Nazioni Unite ha mostrato che entro la metà del secolo, il mondo ha bisogno di raggiungere lo zero netto – dove le emissioni di gas serra non sono maggiori della quantità rimossa dall’atmosfera – e il riscaldamento può essere fermato.
Un fallimento della conferenza internazionale sul clima CoP26 entrata oggi nel vivo a Glasgow non è un’opzione: ma un epilogo che scatenerebbe ondate di “collera” nel mondo, ha detto ancora Johnson aprendo i lavori dell’evento. Johnson ha concluso il suo intervento, dai toni di allarme molto forti, con un augurio di “buona fortuna” ai delegati dei 200 Paesi circa presenti, ai circa 120 leader e a tutto il mondo. 
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