Eurogruppo. Sì al Mes per spese sanitarie, no Eurobond. Ok al Recovery Fund della Francia

Agenpress – Sì al Mes per le spese sanitarie e no agli Eurobond. Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà  dunque che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19, si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. Come ipotizzato, c’è anche l’intesa sulla Bei e sul programma SURE, il meccanismo anti-disoccupazione.

Le linee di credito attivabili per l’emergenza si fermano al 2% del pil del Paese richiedente e vengono ribattezzate Pandemic credit line, ma restano basate “sulle linee di credito a condizionalità rafforzata Eccl esistenti”, come si legge nel comunicato finale. L’unico requisito sarà che il Paese che ne chiede l’attivazione si impegni a usarle “per supportare il finanziamento dei costi diretti e indiretti della sanità e della prevenzione correlati al Covid 19″.

“Eccellente accordo fra ministri delle Finanze europei sulla risposta economica al Coronavirus: 500 miliardi di euro disponibili subito. Poi un fondo per il rilancio. L’Europa decide e si mostra all’altezza della gravità della crisi” twitta il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire.

L’Eurogruppo si dice d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Come da richiesta francese, il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato.

“Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione”. Tra gli strumenti con cui alimentarlo, “ci potrebbe anche essere un debito comune, ma questo non vuol dire mutualizzazione del debito”, ha precisato Le Maire.

Grazie a questo fondo, sottolinea Bruno Le Maire, l’Europa potrebbe finanziare una strategia coordinata di ripresa, basata sull’investimento da cui dipende la ripresa economica. Nel dettaglio, questo fondo temporaneo sarebbe dotato di un massimo del 3% del Pil europeo – circa 450 miliardi di euro – per finanziare servizi pubblici essenziali, in particolare il sistema ospedaliero; sostenere i settori industriali in difficoltà – automobilistico, aereo, turistico – e sviluppare nuove tecnologie. Tutto ciò grazie a prestiti garantiti dagli Stati membri e rimborsabili da 15 a 20 anni.

 

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