Hong Kong. Il Regno unito contro gli arresti di massa. “Attacco grave a libertà e diritti”

AgenPress – “Il Regno Unito  non girerà le spalle alla gente di Hong Kong e continuerà a offrire” alle persone in possesso di documenti d’identità britannici “il diritto a vivere e lavorare” sull’isola e di chiedere un passaporto britannico con procedura accelerata a dispetto dei malumori di Pechino.

Lo dice Dominic Raab, ministro degli Esteri del governo di Boris Johnson, a seguito dell’ondata di arresti di attivisti e politici a Hong Kong come “un attacco grave” alle libertà e ai diritti della popolazione dell’ex colonia britannica restituita alla Cina nel 1997. In una dichiarazione rilasciata oggi, ultima di una serie di contestazioni indirizzate negli ultimi mesi da Londra alle autorità locali di Hong Kong e a Pechino, Raab parla di “arresti di massa” e rilancia l’accusa di “violazioni delle libertà e dei diritti protetti dalla Joint Declaration”: l’atto di diritto internazionale firmato a suo tempo dalle parti come base della restituzione dell’ex colonia. Questi arresti – rincara il capo del Foreign Office – “dimostrano come le autorità di Hong Kong e della Cina stiano deliberatamente ingannando il mondo sui veri scopi della legge sulla sicurezza nazionale” approvata di recente, una stretta normativa che agli occhi di Londra mira in realtà a “reprimere il dissenso e l’opposizione politica”.

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