La Corte di Assise di Brescia decide di bruciare un maiale in un forno. È subito bufera

Le associazioni animaliste: non bruciatelo, datelo a noi in adozione


AgenPress. Il prossimo 27 aprile nella fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo un maiale verrà bruciato in un forno per un esperimento giudiziale mirante a verificare come brucia un corpo in un forno fusorio.

Questo è ciò che ha deciso la Corte d’Assise di Brescia nell’intento di accertare se un imprenditore, scomparso nel 2015, possa aver fatto questa stessa fine. È proprio necessario bruciare un maiale in un forno per capirlo? È proprio necessario ripetere lo stesso orrore su un’altra creatura per capirlo?

L’esperimento sta creando sdegno e orrore nell’opinione pubblica, e sono subito partite le proteste di associazioni animaliste e cittadini. A colpire sono anche i dettagli: per l’esperimento si sceglierà un maiale malato, dello stesso peso della vittima e anche vestito con indumenti simili a quelli che aveva la vittima al momento della scomparsa. La protesta corre rapida sul web: “No non è un pesce d’aprile, è l’orrenda realtà.

La Corte di Assise di Brescia ha deciso di bruciare in un forno aziendale un maiale per simulare un omicidio e vedere che fine potrebbe fare il cadavere… sì, proprio così, non siamo in Cina, non ci sono di mezzo vivisettori, non ci sono di mezzo malati mentali, criminali, eccetera. Questa volta c’è di mezzo un tribunale, la legge e la cosiddetta “giustizia” umana…che in questo caso giustizia non è. È mai possibile che la mente umana possa arrivare a concepire idee così ripugnanti?”

Le associazioni animaliste e i cittadini chiedono di fermare questo esperimento e che il maiale malato venga graziato e affidato a un rifugio, dove potrà essere curato e accudito. “Non bruciate un animale innocente in un forno, datelo in adozione alle associazioni animaliste, lo prendiamo noi”, dicono le associazioni pronte a prendere in affidamento il povero maiale. Per fermare la violenza sugli umani e sugli animali bisogna che anche le istituzioni diano il buon esempio, e bruciare un animale in un forno è quanto di più lontano da una giustizia etica e sociale, ormai sempre più necessaria e fondamentale in questa società. La pace nel mondo inizia da noi stessi.

Ruggiero Katia referente Meta Parma e Avi Parma

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