Milano. Uber sotto processo. 21 rider ammessi come parti civili. “Derubati” e “puniti”

AgenPress –  Ventuno rider sono entrati come parti civili, ammessi dal gup, nell’udienza preliminare a carico, tra gli altri, di Gloria Bresciani, imputata in qualità all’epoca di manager di Uber Italy nel procedimento per caporalato.

I rider, assistiti dai legali Gianluca Vitale, Giulia Druetta, Laura Martinelli, Sergio Bonetto e Maurizio Riverditi, sono stati ammessi come parti civili dal gup che ha aggiornato l’udienza al prossimo 26 marzo, dopo aver decretato, sempre su richiesta dei legali delle parti civili, anche la citazione di Uber Italy come responsabile civile. La società indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa, ma la cui posizione è stata stralciata (non è in udienza preliminare), potrà chiedere al gup l’esclusione dalla posizione di responsabile civile.

I rider del servizio ‘Uber eats’, come emerso dalle indagini del pm Paolo Storari (non Sorari, come scritto in precedenza) e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, venivano “pagati a cottimo 3 euro a consegna”, “derubati” delle mance e “puniti” se si ribellavano. Bresciani è accusata di caporalato in concorso con Giuseppe e Leonardo Moltini (il primo ha scelto l’abbreviato e il secondo punta a patteggiare, versando 5mila euro alla ‘brigata per il tampone sospeso’) e Danilo Donnini (in abbreviato), responsabili delle società di intermediazione Frc e Flash Road City (la Frc è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa). Gli altri cinque imputati rispondono di reati fiscali (una ha scelto di patteggiare).

 

 

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