Piano pandemico. Mancato aggiornamento. PM Bergamo indagano per epidemia colposa

AgenPress – La Guardia di Finanza ha eseguito una serie di acquisizioni in alcuni uffici del ministero della Salute. Le acquisizioni di documenti e atti relativi al piano pandemico rientrano nell’ambito dell’inchiesta della procura di Bergamo. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno raccolto documenti anche nella sede dell’Assessorato al welfare della Regione Lombardia.

L’intento è quello di verificare non solo se il piano pandemico nazionale sia stato “aggiornato” ma anche se sia stato “attivato e applicato” a partire dal 5 gennaio 2020, data in cui l’Oms ha lanciato a livello mondiale l’allarme di una polmonite sconosciuta.  Il reato per cui i magistrati stanno indagando in questa tranche di indagine è epidemia colposa.

Le indagini da qualche mese si stanno concentrando sul piano pandemico nazionale che si ipotizza non sia mai stato aggiornato. Come è emerso da una serie di audizioni, tra cui quelle dell’attuale direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra e del ricercatore, sempre delll’Oms, Francesco Zambon, il piano in vigore l’anno scorso nonostante riportasse la data del 2017 non sarebbe stato altro che, è l’ipotesi di lavoro, un copia-incolla di quello del 2006. Pertanto gli investigatori stanno raccogliendo molti documenti per ricostruire come e da chi sia stato elaborato il piano pandemico di 3 anni fa, per i pm mai aggiornato, e quelli precedenti : dalle bozze di stesura, ai verbali delle riunioni dei tecnici, alle mail che i vari esperti si sono scambiati fino alle agende con gli appuntamenti per discutere dell’argomento.

La Gdf di Bergamo ha acquisito documenti anche all’Istituto Superiore della Sanità a Roma. I militari si sono fatti consegnare documentazione cartacea ed elettronica relativa al piano pandemico nazionale del 2017 e che si ritiene sia il copia-incolla di quello del 2006.

 

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