Rifiuti Roma. Chicco Testa. “Piano giunta 5 Stelle illusorio. Raggi in un vicolo cieco”

Agenpress – “Nel Lazio serve un inceneritore e a Roma serve anche una discarica perché una parte di rifiuti non può essere differenziata né bruciata. Poi c’è anche un problema nella filiera del riciclo. Si fa la raccolta differenziata, dopodiché il risultato della raccolta viene spedito fuori dal Lazio per essere trattato o riciclato. Addirittura Ama adesso sta preparando una gara per mandare i rifiuti all’estero”.

Così Chicco Testa, presidente di Sorgenia,  intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, sul problema rifiuti a Roma, il Comune dice no agli inceneritori.

“Il nuovo ad di Ama ha avuto un notevole coraggio a dire che a Roma ci vogliono un termoconduttore e una discarica, mentre invece i 5 Stelle in Comune continuano a dire il contrario. Il piano del Comune di Roma è illusorio, l’idea che tutto sia riciclabile e che l’economia circolare faccia sparire i rifiuti è irrealistica. Ci sono frazioni di rifiuti che non possono essere riciclate, o finiscono in discarica o in termocombustione. Nel Comune di Roma penso ci sia un po’ di disperazione, hanno cambiato diversi manager di Ama. Dovrebbero chiamare qualche esperto e chiedergli: lei cosa farebbe al mio posto? Ma la gente che si intende di rifiuti arriva alla stessa conclusione. La sindaca Raggi si impunta e si è messa in un vicolo cieco. Il Comune di Roma è vastissimo, è anche il primo Comune agricolo d’Italia e mi sembra assurdo che non si riesca a trovare qualche ettaro per fare ciò che si deve. Nel centro-nord ci sono 32 impianti di incenerimento e nel centro-sud 4-5, come mai?”.

Sull’ex Ilva. “Bisogna innanzitutto decidere se vogliamo tenerla aperta o chiuderla. Io vorrei tenerla aperta. Ma se tu dici che vuoi tenerla aperta, ma poi crei incertezza tra gli investitori, non sai quali sono le norme che regolano, è chiaro che gli investitori scappano e ti trovi in questa situazione. Nel nostro Paese sta prevalendo un desiderio di distruggere più che di costruire. Non si riesce più a fare niente. Se i nostri nonni avessero costruito l’Autostrada del sole con i tempi di oggi noi saremmo ancora qui ad aspettare i collegamenti tra Milano e Bologna. Anche dal punto di vista ambientale, o torniamo ad un’ecologia del fare e non solo del protestare oppure non andiamo da nessuna parte”.

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